Charles Manson: si parla ancora della sua fama “sinistra”

Leonardo Di Caprio, Brad Pitt e Quentin Tarantino in una fan art di Once upon a time in Hollywood

Sharon Tate
Sharon Tate

L’anno scorso, in occasione della sua morte (19 novembre 2017), avevamo parlato della fama “maledetta” raggiunta da Charles Manson, dopo che i suoi seguaci avevano massacrato la moglie incinta del regista Roman Polanski, Sharon Tate, insieme a quattro amici (9 agosto 1969), per poi riservare lo stesso trattamento ai coniugi LaBianca, il giorno dopo.
Avevamo spiegato come queste morti avrebbero dovuto dare inizio all’Helter Skelter, la guerra tra bianchi e neri che avrebbe portato la Famiglia a comandare sui sopravvissuti, una sorta di Apocalisse che Manson era convinto fosse stata profetizzata dalla canzone omonima dei Beatles. Tutto però era finito con un processo non solo ai giovanissimi assassini e al loro psicopatico leader, ma a tutta la (contro)cultura hippie.
Infine, avevamo dimostrato come la notorietà di Manson fosse ancora grande, così come le inesattezze sul suo conto, vere e proprie leggende nate per caso o per opera dell’ergastolano più famoso d’America stesso. Anche la sicura e presuntuosa ignoranza di molti giornalisti l’ha alimentata, come quando, dando notizia della sua morte, in Italia non pochi hanno continuato a definirlo “satanista”.

Oggi, a ottantaquattro anni dalla sua nascita, cosa rimane di tutto questo?
Di sicuro, l’uomo che voleva essere ricordato come il quinto membro dei Beatles, anche da morto non ha smesso di “affascinare” persone comuni e non.
Quentin Tarantino, per esempio, ha deciso di realizzare un film, dal titolo ancora provvisorio di Once upon a time in Hollywood, sulle vicende che lo videro protagonista. A interpretarlo sarà l’attore australiano Damon Herriman, noto soprattutto per i suoi ruoli televisivi nelle serie televisive Justified Breaking Bad. Nel cast ci saranno però soprattutto Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, secondo il regista “la coppia di star più eccitante dai tempi di Paul Newman e Robert Redford“. Per stile e intreccio narrativo, la pellicola dovrebbe ricordare Pulp Fiction. Uscita prevista? Il 9 Agosto 2019, a 50 anni esatti dalla Strage di Cielo Drive.

Matt Smith e Charles Manson
Matt Smith e Charles Manson

C’è però già in circolazione un altro film – Charlie Says di Mary Harron, presentato alla Biennale di Venezia di quest’anno – in cui Manson, che non arrivava al metro e sessanta, è interpretato da Matt Smith che supera il metro e ottanta: anche nelle pellicole, nei telefilm, perfino nei documentari antecedenti, mai è stato scelto un attore bassetto e bruttino come l’originale. Forse non si vuole ancora accettare che un delinquente di basso profilo, dall’aspetto insignificante, sia riuscito a manipolare una mezza dozzina di giovani al punto da trasformarli in macellai, raggiungendo una così grande fama.

Afton Elaine Burton e Manson
Afton Elaine Burton e Charles Manson

Torniamo però a parlare del vero Manson. È morto, ma ha trovato pace?
Un paio di anni prima di morire ha “rischiato” di sposarsi con un’apparente innamoratissima fan, la ventiseienne Afton Elaine Burton, che in realtà voleva arricchirsi assicurandosi il controllo delle sue future spoglie mortali. Il 12 marzo del 2018 il commissario della corte della contea di Kern, Alisa Knight, ha sentenziato che della sorte del cadavere di Manson – crioconservato per fini di studio e conteso, appunto, da chi voleva studiarlo – deve decidere suo nipote, Jason Freeman, che avrebbe dichiarato di voler dare al nonno una degna sepoltura.
Ancora non si conosce il destino dell’eredità degli ultimi averi del noto defunto, ma di sicuro i suoi effetti personali potrebbero attirare l’attenzione dei collezionisti di tutto il mondo, dal gusto del macabro. Non dimentichiamo che in prigione aveva cominciato a dipingere e che i suoi quadri sono molto quotati… non certo per le qualità artistiche dell’autore.

Rosemary's baby
Rosemary’s baby

Non si smetterà presto di parlare dell’uomo che sconvolse l’America, più per la notorietà di una vittima – moglie del regista di Rosemary’s Baby, unico riferimento “satanico” della vicenda – che per tutti i delitti commessi per la sua folle teoria, peraltro mai profetizzata dalla nota canzone dei Beatles, quella stessa che nel 1987 Bono degli U2, in un concerto a Denver introdusse, dicendo: «This is a song Charles stole from the Beatles. We’re stealing it back!» (Questa è una canzone che Charles Manson rubò ai Beatles. Noi adesso ce la riprendiamo!).
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Per chi volesse saperne di più su Manson e di come sia stato trasformato in una leggenda “nera”, ricordiamo il saggio Charles “Satana” Mason: demitizzazione di un’icona satanica, di Biancamaria Massaro, pubblicato da Nero Press Edizioni nel 2014.

(Biancamaria Massaro)

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