La strage di Cielo Drive e il duplice omicidio LaBianca

Sharon Tate all'ingresso della villa di Cielo Drive, nel 1969

copertina-manson-275x370Nel precedente articolo abbiamo visto come la Famiglia di Charles Manson abbia dato inizio alla Summer of Blood con l’omicidio di Gary Hinman.

L’America però non ha tempo di occuparsi della morte di un piccolo musicista drogato: l’umanità, infatti, il 20 luglio ha appena fatto il suo primo grande passo sulla Luna e da quel momento tutto sembra possibile. Poco importa se gli scontri tra la polizia e i neri non si sono fermati, che la guerra fredda sia sempre più gelida, che il Vietnam restituisca così tanti giovani dentro una bara e che si stia organizzando l’evento hippie e pacifista per eccellenza: il concerto di Woodstock. Nulla sembra poter minare la sicurezza degli americani di essere i migliori, né turbare la loro gioia. Il sangue che verserà la Famiglia ad agosto sta per dimostrare il contrario.

Riguardo ai delitti della Family, i testimoni e le persone coinvolte hanno versioni molto diverse. Le ragazze, in particolare, hanno fatto di tutto per discolpare Manson e hanno sempre smentito fosse presente nelle scene dei crimini. La ricostruzione ufficiale – ma non necessariamente corrispondente al vero – è quella che il pubblico ministero Vincent Bugliosi ha descritto nel libro sul processo stesso (Helter Skelter. Storia del caso Charles Manson, Mondadori, 2006) e che si può trovare anche in Charles “Satana” Manson: demitizzazione di un’icona satanica (Nero Press Edizioni, 2014). Qui ne riportiamo un breve riassunto.

Sharon Tate and Roman Polanski
Sharon Tate e Roman Polanski

Roman Polanski ad agosto del ’69 si trovava in Europa, ansioso di tornare dalla moglie che avrebbe presto partorito. La Tate non voleva stare da sola, così venerdì 8 agosto invita alcuni amici a dormire da lei nella villa di Cielo Drive: Jay Sebring, hair stylist di fama internazionale e suo ex con cui era rimasta in ottimi rapporti, e Abigail Folger, famosa filantropa ed ereditiera del caffè, con il compagno polacco Vojtec Frykowski che le era stato presentato da Polanski.

Mentre il quartetto di amici sta cenando fuori, Manson chiama alcuni dei suoi e dice loro che “è arrivato il tempo dell’ Helter Skelter. Stanco che i neri non si siano ancora rivoltati ai bianchi, ha deciso di anticipare i tempi: intende far morire in modo atroce bianchi ricchi e famosi e far ricadere la colpa sugli estremisti del Black Power. In questo modo, per prevenire altri attacchi, saranno i bianchi a prendere le armi contro i neri.

Quando Tex Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian, vestiti di nero e armati di pugnali, una corda di nylon e una pistola calibro 22, arrivano alla villa di Cielo Drive, vedono che nel vialetto è parcheggiata una Rambler. Al suo interno c’è un giovane, Steve Parent; venuto a vendere una radiosveglia al custode della villa, William Garretson. Vedendoli, chiede ai ragazzi cosa facciamo lì a quell’ora. Senza pensarci su, Watson gli spara ben quattro volte. Garretson, che sta ascoltando musica con la cuffia e ammetterà di essere un po’ “fumato”, non si accorge di nulla.

Watson, per impedire che qualcuno possa chiedere aiuto, taglia i fili del telefono, poi entra da una finestra e apre la porta di casa a Susan Atkins e Patricia Krenwinkel. Linda Kasabian – l’unica in possesso di patente regolare e per questa reclutata per la missione, sebbene fosse un recente acquisto della Family e non fosse stata ancora plagiata da Manson – resta in auto. È passata mezzanotte, perciò la data ufficiale del massacro di Cielo Drive è il 9 agosto.

Salotto della villa a Cielo Drive, come appariva nel 1969
Salotto della villa di Cielo Drive, come appariva nel 1969

Wojciech Frykowski, che dorme sul divano del salotto, si sveglia all’improvviso. Watson lo prende a calci in testa e, alla sua domanda «Chi siete, cosa volete?» gli risponde «Sono il diavolo e sono qui per fare il lavoro del diavolo», poi lo lega con un asciugamano. La Atkins porta in salotto le altre persone presenti in casa. Watson lega per il collo Jay Sebring e Sharon Tate con la corda di nylon che ha fatto passare attorno a una trave del soffitto. Quando l’uomo protesta per il trattamento che sta subendo la Tate, Watson gli spara e lo finisce a colpi di pugnale. Mentre alla Folger è permesso di tornare in camera sua per prendere i soldi, circa 70 dollari, Frykowski si libera e prova a fuggire, ma la Atkins lo pugnala alle gambe. Sulla veranda Watson lo colpisce alla testa con il calcio della pistola, che si rompe in tre parti, lo pugnala, in tutto 51 volte, e infine gli spara due volte. Anche la Folger tenta di fuggire verso la piscina, ma la Krenwinkel la pugnala a morte con 38 coltellate.

Neanche la Tate e il bambino che porta in grembo vengono risparmiati: nonostante le suppliche, la donna riceve 16 pugnalate e viene impiccata. Con un asciugamano immerso nel suo sangue, la Atkins scrive Pig sulla porta d’ingresso della villa perché, sembra, Manson aveva detto di lasciare un segno “maligno”.

Finita la strage, i tre assassini raggiungono la Kasabian in auto. Sulla via del ritorno verso il ranch si cambiano e gettano gli abiti sporchi di sangue e i coltelli tra le colline circostanti.

Manson, che non è rimasto soddisfatto di come ha agito il commando, la sera seguente alla strage di Cielo Drive decide di mettersi personalmente a capo di una nuova missione omicida per insegnare ai suoi come “si porta a termine un lavoro ben fatto”.

Oltre a Tex Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e la sempre più recalcitrante autista Linda Kasabian, recluta anche Leslie Van Houten e Steve Grogan.

Sharon Tate all'ingresso della villa di Cielo Drive, nel 1969
Sharon Tate all’ingresso della villa di Cielo Drive, nel 1969

Il gruppo, come la volta precedente, non cerca vittime specifiche, ma un luogo conosciuto e abitato da bianchi ricchi che potrebbero essere il target adatto anche per le Black Panther. La scelta ricade sulla casa dei coniugi LaBianca – già “visitata” dalla Famiglia in una missione di creepy-crawling – situata nella zona residenziale di Los Feliz e simile a un’altra che aveva ospitato in passato alcuni membri della Famiglia. Leno LaBianca, di origine italiana, era proprietario e presidente della catena di supermercati Gaway Markets con il vizio del gioco, mentre la moglie Rosemary non era la classica casalinga, ma un’imprenditrice di successo che aveva avviato la catena di negozi Boutique Cariage; erano entrambi al loro secondo matrimonio.

Manson e Watson scendono dalla macchina, entrano in casa e svegliano Leno LaBianca che dormiva sul divano del soggiorno. Vedendolo molto agitato – i media hanno già terrorizzato il pubblico con particolari agghiaccianti sulla morte di Sharon Tate – tentano di tranquillizzarlo: non uccideranno nessuno e si accontenteranno di rubare, Manson dà poi a Watson uno dei suoi lacci da scarpe per legare le mani del padrone di casa – o forse lo ha fatto personalmente: non è stato mai chiarito del tutto – mentre lui va in camera da letto a prendere Rosemary e la porta in soggiorno dove viene legata spalla a spalla al marito.

I coniugi LaBianca
I coniugi LaBianca

Il fondatore della Family non intende “sporcarsi le mani”, così torna in macchina e ordina a Leslie Van Houten e Patricia Krenwinkel di raggiungere Watson. I tre, avendo già la coppia immobilizzata, potrebbero portare a termine il lavoro pulito che desiderava Manson, però Watson decide di riportare Rosemary in camera da letto e si fa raggiungere da Leslie e Patricia. Il ragazzo torna in soggiorno e colpisce ripetutamente Leno con un pugnale. La moglie, sentendo le sue urla, comincia a divincolarsi e a gridare; poiché la Krenwinkel e la Van Houten, non sanno cosa fare, Watson è costretto a raggiungerle e ad accoltellare Rosemary, ordinando alle ragazze di fare altrettanto: la donna riceverà in tutto 41 coltellate. Adesso è arrivato il momento di morire anche per Leno; i tre assassini tornano in soggiorno, lo uccidono e infieriscono sul suo corpo incidendogli con un forchettone una serie di X e la parola War sull’addome e infilandogli un coltello da cucina in gola. Con il suo sangue scrivono sui muri Rise e Death to pigs, infine sul frigorifero He[a]lter Skelter perché non conoscono nemmeno il modo corretto di scrivere l’Apocalisse nel cui nome stanno uccidendo. Con glaciale freddezza si fanno la doccia e razziano il frigo. Sono costretti a tornare in autostop al ranch perché Manson, mentre loro si occupavano dei LaBianca, aveva un altro piano omicida da realizzare.

Il fondatore della Famiglia, che aveva capito che Linda Kasabian non intendeva essere coinvolta negli omicidi, vuole che anche lei ne commetta uno. Lasciato il gruppo di Watson, sale in macchina e, insieme a Grogan e alla Atkins, si fa condurre dalla ragazza fino a Venice Beach, dove le ordina di uccidere Saladin Nader, attore di origini libanesi che aveva avuto rapporti con la Family. La Kasabian si dimostra più furba di lui: finge di accettare la missione ma poi bussa alla porta di un vicino di Nader, salvandogli la vita. Susan Atkins, indispettita, defeca nell’androne del palazzo dell’attore.

Donald “Shorty” Shea
Donald “Shorty” Shea

Donald “Shorty” Shea: l’ultimo delitto

Di fronte al clamore suscitato dall’orribile fine di Sharon Tate, passa del tutto sotto silenzio la scomparsa a fine agosto di Donald “Shorty” Shea, ex stuntman e tuttofare presso lo Spahn Ranch, che mal sopporta la Family e si sta riavvicinando alla ex moglie, una spogliarellista di colore. Il 26 agosto lo stesso Charles Manson, Charles “Tex” Watson, Steve Grogan, Bruce Davis, Bill Vance e Larry Bailey – questi ultimi due, convolti nell’omicidio solo per caso – lo allontanano dalla Famiglia per dargli una lezione. Ufficialmente a ucciderlo dovrebbero essere stati Grogan e Watson che lo pugnalano più volte e poi lo seppelliscono tra le colline che si trovano all’interno dello Spahn Ranch. Verrà ritrovato solo nel 1977, dopo la confessione di Steve Grogan, “intero”, smentendo così la leggenda che il suo corpo fosse stato diviso in sette o nove parti.

Donald “Shorty” Shea è l’ultima vittima ufficiale della Family, anche se per molti studiosi quelle totali, uccise prima e dopo la Summer of Blood, potrebbero essere una trentina.

(Biancamaria Massaro)

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