Open Grave, di Gonzalo Lopez-Gallego
Ambientazione cupa, scenario che si compone a mosaico davanti agli occhi dello spettatore. Un gruppo di persone si ritrovano in una casa isolata, ognuno senza memoria. Ma c’è una fossa aperta piena di cadaveri. E il sospetto che sia stato uno di loro a ucciderli si fa strada immediatamente nella testa di ognuno.
Open Grave è un discreto thriller, giocato soprattutto sull’incertezza, anche se la colpevolezza del principale sospettato viene da subito inficiata dalla sua centralità nella storia.
Poi la storia prende una piega inaspettata, tutto diventa a più ampio respiro, apocalittico. Non diciamo di più per non spoilerare ma certo è che al confronto con film affini – vedi ad esempio 28 Giorni dopo – Open Grave esce sconfitto in quanto a ritmo e suspense.
E veniamo ai personaggi. Purtroppo non si riesce a empatizzare più di tanto con nessuno. È come se fossero stati buttati là dei fantocci e le loro storie, che avrebbero dovuto assumere un ruolo rilevante, rimangono invece troppo accennate. La sensazione è che da una buona idea sia stata realizzata una pellicola di medio livello. Si poteva fare di più.
Nel cast Sharlto Copley (District 9, Europa) e Thomas Kretschmann (The River, Wanted!).
Due coltelli e mezzo.
(Daniele Picciuti)