Profondo Rosso a teatro in versione musical
Dario Argento, si sa, vive ormai da anni una fase calante al cinema, con opere discontinue, molte volte al limite del ridicolo involontario. Sono quindi lontani i tempi dei suoi capolavori che lo hanno imposto come uno dei grandi del thriller e dell’horror mondiale: Suspiria, Phenomena, ma soprattutto Profondo Rosso.
Proprio il classico del 1975 è al centro di una rivisitazione, o meglio di un riadattamento, che lo ha visto spostarsi dal grande schermo alle tavole del palcoscenico in versione musical nel 2007.
Il connubio musical-horror non è certo una novità. Basti pensare al Rocky Horror Show di Richard O’Brien, ma con Profondo Rosso per la prima volta questo connubio è tutto italiano e non si basa su un horror-grottesco, come avviene, oltre che nel citato lavoro di O’Brien, nella Piccola bottega degli orrori, bensì su un orrore spinto e carico di tensione, esattamente come è il film originale.
Diretto da Marco Calindri e scritto da Marco Daverio, che ha adattato sceneggiatura sotto la supervisione dello stesso Argento, Profondo Rosso segue la stessa trama della pellicola del 1975, pur spostando l’ambientazione ai giorni nostri. Il ruolo che fu di David Hemmings, quello di Marcus Daly, viene qui ricoperto da Michel Altieri, attore-cantante scoperto da Luciano Pavarotti e ormai esperto di musical a tinte fosche. Si pensi alla sua precedente partecipazione, come protagonista, nella versione musical de Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, regista Tato Russo, o il successivo Dracula di Bram Stoker, per la regia di Paul Alexander, presso il Little Shubert Theatre, dove riveste il ruolo del Conte.
Inevitabile soffermarsi sulla colonna sonora, tra le più celebri del cinema di genere su scala mondiale. Di Profondo Rosso resta la traccia principale a firma dei Goblin. E proprio del leader del celebre gruppo, Claudio Simonetti, sono le musiche di questo adattamento teatrale. Simonetti realizza infatti nuovi brani elettronici appositamente per il protagonista Altieri, dalle davvero poderose doti vocali.
Un esperimento interessante, questo di Profondo Rosso come musical, ed ancora più interessante sarebbe un avvicinamento maggiore di Argento al teatro, soprattutto di un Dario Argento cinematograficamente in affanno, che avrebbe modo di riscoprirsi e reinventarsi.
(Armando Rotondi)