Anteprima di “Le streghe di Salem”
Per i lettori di Nero Cafè, ho visto due film di Rob Zombie, uno dei quali è tra i più attesi della stagione: Le streghe di Salem. Il cantante, sceneggiatore e regista, torna sui grandi schermi con un nuovo lavoro che, senza alcun dubbio, non lascia indifferenti. Il secondo di cui vi parlerò è Halloween – The beginning.
Oltre al resoconto della particolare serata alla quale ho preso parte, nelle righe seguenti potrete leggere le recensioni di un horror campione di incassi e di un altro che potrebbe diventare un caposaldo del genere.
Le anteprime che vi documentiamo sono spesso uniche, in lingua italiana o con i sottotitoli, generalmente riservate a giornalisti e ospiti di ‘peso’. Invece, a causa di alcuni contrasti tra produzione, distribuzione e cinema, nella sola capitale ne ho contate almeno altre tre. La prima in assoluto è stata proiettata in lingua originale, un’altra si è svolta in un solo cinema e accessibile al pubblico pagante. Quella alla quale ho partecipato io è l’ultima in ordine di tempo, anche se avendolo visto la sera del 24 aprile scorso, cioè la data ufficiale dell’uscita nelle sale e dopo altri due spettacoli tutti pubblici, non si è trattata di una vera prima visione come previsto in un primo momento, ma sicuramente è stato un evento interessante, che vado a descrivervi.
Svoltosi al Nuovo Cinema Aquila di Roma, l’appuntamento è stato incentrato interamente sull’arte di Rob Zombie che, fino a pochi giorni prima, sarebbe dovuto essere presente insieme alla consorte, l’attrice Sheri Moon Zombie. Una serie di problemi, compresa la concomitante uscita dell’album Venomous Rat Regeneration Vendor del cantante e regista, hanno tenuto lontano dall’Italia la coppia, con grande delusione di molti fan. Il cinema ha però’ soddisfatto i cinefili proponendo una vera maratona di alcuni suoi film. Dopo Le streghe di Salem, nelle tre sale disponibili sono stati proiettati Halloween – The beginning, La casa dei mille corpi e il suo seguito, La casa del diavolo. In un altro ambiente venivano proiettati, a rotazione continua, i videoclip più noti del poliedrico artista. Il tutto accompagnato da un bicchiere di buon vino, gentilmente offerto dalla direzione a tutti i partecipanti. Molti horrorofili hanno visto l’alba del nuovo giorno dopo l’ultimo spettacolo.
Torniamo a Le streghe di Salem, principale attrazione della serata, diretto, scritto e coprodotto da Rob Zombie. Da giovedi 11 aprile del 2013, l’omonimo romanzo è disponibile in tutte le librerie, scritto dal regista con B.K. Evenson e pubblicato in Italia da Newton Compton.
La protagonista Sheri Moon Zombie interpreta la problematica Heidi, speaker e deejay di una radio di Salem, meglio conosciuta come la città delle streghe. I libri di storia raccontano che, nel XVII secolo, alcuni abitanti dell’allora villaggio del Massachusetts (U.S.A.) vennero accusati di stregoneria e di invocare il demonio. Terribili furono le conseguenze: centinaia di persone torturate e decine quelle giustiziate. Tra un flashback e l’altro, incentrati sul drammatico passato di Salem, Heidi riceve una scatola di legno con all’interno un vinile di un misterioso gruppo musicale, chiamato I signori di Salem. A partire dal primo ascolto, realtà e incubi cominciano a mescolarsi nella mente della donna, dando il via a una discesa nelle tenebre a cui i colleghi della radio, una vicina di casa e uno studioso di occultismo, cercheranno di porre rimedio. Gli altri dj sono interpretati dagli attori Jeff Daniel Phillips e Ken Foree, lo scrittore è Bruce Davison, la portiera dello stabile è Judy Geeson, mentre la principale strega è una irriconoscibile Meg Foster, interprete di vari action e horror minori, degli anni ’80 e ’90.
Il titolo originale è The lords of Salem, omonimo nome della band. È dal loro disco che si dipana tutta la vicenda e dunque non lo avrei cambiato. Peccato veniale della nuova nata Notorious Pictures, che si occupa della distribuzione in Italia. La società pare che abbia avuto un importante ruolo nel convincere le Commissioni per la revisione cinematografica a vietarlo ai soli minori di 14 anni e per chi scrive è questo ben più grave. Sono da sempre contrario alle censure totali e ai tagli in nome di una più larga distribuzione, ma nel lungometraggio sono presenti situazioni adatte soltanto a un pubblico adulto, comprese scene di sesso e altre che potrebbero offendere i credenti della religione Cristiana. Proprio negli ultimi giorni è uscita la notizia che il Vescovo di Ferrara Luigi Negri ha scomunicato il film e minaccia una querela nei confronti dello Stato per non averlo vietato a tutti i minorenni. Ma il lungo incubo nel quale viene imprigionata Heidi, personalmente l’ho interpretato come un invito a non seguire i suoi passi e ad opporre una conseguente resistenza al male, piuttosto che un attacco alle religioni.
Zombie è un cultore della settima arte e lo dimostra riempendo le sue opere di citazioni e omaggi. In Le streghe di Salem, evidenti sono i rimandi alle “tre madri” di Dario Argento, ai viaggi allucinati di David Lynch, al Rosemary’s Baby di Roman Polanski. Una nota di riguardo va alle scenografie, altro segno autoriale del lavoro, intriso di particolari che mettono i brividi, come le perfette geometrie della coperta da letto della protagonista e le fantasie floreali della carta da parati dello stabile, dove si svolge quasi tutta la vicenda. La stessa stanza della protagonista è tappezzata di manifesti cinematografici, come la luna ferita dalla navicella di Viaggio nella luna, girato nel 1902 da Georges Melies. Il disco dal quale scaturisce il male è probabilmente un omaggio a Morte a 33 giri, di Charles Martin Smith.
Le streghe di Salem parte dal glorioso passato del cinema per giungere forse a un nuovo modo di concepire i film di genere. Con questo non voglio dire che sia totalmente riuscito. A mio avviso decolla troppo tardi e quando lo fa, cioè nell’ultimo quarto d’ora, recupera però tutte le incertezze, divenendo visivamente devastante e sorprendente. Ci sono scene che ricordano il surrealismo di artisti come Mark Ryden, David Lachapelle e la sanmarinese Nicoletta Ceccoli (nel film è presente la riproduzione di un suo lavoro), mescolate con altre più gotiche e visionarie. In questa parte, vengono dipanati tutti i dubbi di cui il lavoro è sapientemente costellato. Ma ci sono aspetti, come alcune banali trappole, inserite nella sceneggiatura per spiazzare lo spettatore, che non mi hanno soddisfatto. Non aiutano i personaggi poco approfonditi e la generale prova degli attori, a parte la buona recitazione della signora Zombie.
Non è il mio preferito del regista americano, ma va visto specialmente per alcune trovate che, c’è da scommetterci, entreranno a far parte della storia del cinema. In conclusione, lo ritengo riuscito sul piano visivo, meno su quello narrativo, ma con un ottimo finale. Nonostante tali sbilanciamenti, mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti del genere e anche a chi abbia voglia di esplorare la discesa nel tunnel infernale, attraverso la singolare e a tratti geniale prospettiva di Rob Zombie.
Incuriosito dal confronto fra due grandi autori e registi, ho proseguito la maratona vedendo Halloween – The beginning, rifacimento del 2007 di Halloween – La notte delle streghe, diretto da John Carpenter nel 1977. La trama dovrebbe essere nota ai più, visto che parliamo di una delle saghe horror più longeve, ma la riporto di seguito per quelli che non la conoscessero, insieme alle mie stringate impressioni. Michael Myers ha sei anni quando uccide la sorella maggiore, la notte del 31 ottobre, festa di Halloween. In età adulta, dopo essere scappato da un manicomio, diventerà un efferato serial killer mascherato. La nuova versione ha un finale diverso e approfondisce la genesi criminale dell’assassino, risultando un discreto slasher, ma molto inferiore dell’originale. La protagonista è anche qui la brava Sheri Moon Zombie, vera musa ispiratrice del marito, che però non regge il confronto con l’allora esordiente e giovanissima Jamie Lee Curtis.
E ora qualche curiosità per i tanti amanti di musica. La riuscitissima colonna sonora di Le streghe di Salem è merito di Griffin Boice e di John 5. Quest’ultimo è il virtuoso ed eccentrico chitarrista della band di Rob Zombie, nonché ex-componente del gruppo di Marilyn Manson. Le soundtrack di ambedue le opere sono formate da brani originali, famose canzoni rock e musica classica. Ma anche tanto dei Rush, gruppo canadese che suona rock progressivo, dei quali il regista è evidentemente un appassionato, tanto da usare due loro brani. In Le streghe di Salem infatti, è possibile ascoltare The Spirit Of The Radio, mentre in Halloween – The beginning, ha usato Tom Sawyer. La notissima (Don’t fear) the reaper dei Blue Oyster Cult, già inserita nel primo Halloween – La notte delle streghe, viene riproposta anche nel remake, in un paio di scene.
Un estratto dal Requiem k 626, scritto da W. A. Mozart e condotto da Neville Marriner è il tema del trailer e dei momenti più suggestivi di Le streghe di Salem. È stato scelto anche per la colonna sonora di Amadeus, pluripremiata biografia del 1984 sul compositore austriaco, diretta da Milos Forman.
Ora spazio ai trailer di Le streghe di Salem e di Halloween – The beginning.
(Alberto Cattaneo)