A Mickey Norris: Dorothy Porter, La maschera di scimmia
A Mickey Norris, «minuta, graziosa, appena diciannovenne»(1)
Mickey.
Chi sei Mickey?
E perché mai la poesia dovrebbe occuparsi di te?
Di te che sei morta, di te che
credevo che la poesia
fosse il veleno di Mickey,
ha scritto centotrenta due poesie
in tre mesi
la poesia non ha avvelenato Mickey.(2)
Già, perché mai la poesia dovrebbe occuparsi del tuo caso, Mickey Norris, giovane studentessa imbrattacarte, trovata una mattina, nella terra scavata dalle unghie di un cane.
Strangolata e violentata, composta in posizione fetale.
Perché mai, Mickey, perché?
poiché tu sei il mio bel segreto che posso portare
come un fuoco nel tuo cuore di felci
dove ti brucerò
dove fonderò le tue labbra con le mie,
dove mi passerò le tue ceneri sulla pelle
santo uomo, il tuo cuore di felci non è al sicuro con me
fiuterai il mio avvicinarmi con la mia scatola di fiammiferi.(3)
Perché quello strano luogo dove si muovono i poeti è un luogo in cui i fantasmi indossano maschere di scimmia, e i versi caracollati da un poeta all’altro macchiano i fogli lasciando tracce di sesso e morte.
Mickey, scrivevi versi indirizzandoli al tuo amore e la poesia ti ha tirato un brutto scherzo, la sera in cui, giocando un gioco pericoloso, il tuo amante ha schiantato il tuo osso ioide per regalarti un orgasmo di cui avresti scritto le tue migliori poesie.
Ma invece no. Di poesie non ne hai scritte più, perché il gioco di quella sera ti è costato la vita.
Mickey Norris.
tu sai cos’hai fatto, e lo so anch’io
sicché t’ho fatto una magia
non puoi uccidermi né seppellirmi
poiché griderò il tuo nome ovunque tu sia
amante mio, amante mio mio uomo, mio grosso pugno,
conosco il dolore ma conosco meglio la magia.(4)
E adesso cercano il tuo assassino, Mickey.
Cercano l’assassino tra i poeti, e frugano nei tuoi versi per carpire altre parti di te.
Frugano nelle tue poesie e ancora una volta è come se ti scavassero dentro, con le stesse unghie di cane con le quali, scavando, hanno rinvenuto il tuo cadavere.
I giovani morti mi turbano
Non c’è whisky
che lavi il sapore
di un giovane viso putrefatto
Inutile
tremare e vomitare
gridare non sta bene.(5)
Ecco, chissà se quando l’ispirazione ghermiva la tua mano e scrivevi versi invocando il tuo amante, immaginavi che presto altri te ne sarebbero stati dedicati, di morte e non d’amore, di puzzo d’obitorio e non di odore di inchiostro e sesso.
Chissà se immaginavi che di te avrebbe raccontato l’investigatrice privata assunta dai tuoi genitori per stanare il tuo assassino, e che i versi che raccontano di te sono suoi e non dei poeti che hai venerato, amato, sedotto, irriso. Tanto da farti uccidere.
E la tua insegnante, signorina Norris, la tua insegnante di poesia, che porta il nome della luna e t’inizia alle grandi opere, che ti apre le porte dei salotti in cui si declamano versi e ti infila nel letto del suo maritino, per giocare a tre un gioco in cui uno di voi non sopravvivrà.
Tu, Mickey.
Uno sbaglio, certo, non volevano ucciderti.
Sto provando la confezione
per i genitori di Mickey
“Non è stata uccisa
si è trattato di un incidente”
e poi cosa?
Freud? Master e Johnson?
agli esperti spiegare
questo casino
“giochi sessuali
finiti male”.(6)
Sì Mickey, tanta ne hai letta e tanta ne hai scritta, di poesia.
«Chi ha detto che la poesia epica non esiste più? Ha solo cambiato indirizzo: non sta più nell’antica Grecia o nella penisola italica, ma a Sydney in Australia. E non canta più di dame, cavalieri, armi ed amori, ma delle atmosfere cupe, dei caratteri ambigui e dei personaggi disperati e violenti del noir, e lo fa con un ritmo teso e veloce come quello di un testo rap».(7)
Vuoi rivivere Mickey?
Sì, sappiamo che lo vuoi.
E allora frughiamo ancora nelle tue poesie mentre, fantasma tra i fogli di carta, ti aggiri indossando una maschera di scimmia.
Il fantasma di Mickey cammina
in questa pioggia tropicale
si dondola tra i rami di fico
la sua voce
brilla verde e umida
s’è fatto tetro
sfoggia una maschera di scimmia.(8)
Guarda il video del reading de La Maschera di Scimmia.
(1) D. Porter, Destino brutale per Mickey, minuta, graziosa e appena diciannovenne, in La maschera di scimmia, Fandango libri, Roma, 1999, p. 67.
(2) D. Porter, Veleni, op. cit., p. 254.
(3) Id., Il tuo cuore di felci, op. cit., p. 125.
(4) Id., T’ho fatto una magia, op. cit., p. 234.
(5) Id., I giovani morti, op. cit, p. 68.
(6) Id., Verso Nord, op. cit., p. 286.
(7) C. Lucarelli, quarta di copertina, (Porter, op, cit.).
(8) Porter, La maschera di scimmia, op. cit., p. 300.
(Maria Carla Trapani)