The Ward, di John Carpenter

Quando il cinema è trito e ritrito.

Senza nulla togliere all’abilità registica di Carpenter, questo film riprende un tema già affrontato in due pellicole (una precedente, l’altra contemporanea) di gran lunga più accattivanti. Si tratta di Identità (film che vede protagonista un ottimo John Cusack) e Shutter Island (film già recensito su Nero Cafè, con uno straordinario Leonardo Di Caprio).

Attenzione: spoiler!

In tutti questi film si affronta il tema delle personalità multiple che intervongono sul finire come colpi di scena che consentono allo spettatore di reinterpretare l’intera storia sotto una nuova luce. Il trucco funziona, resettare la chiave di lettura su quanto si è appena visto permette una nuova e più sorprendente visione delle cose.

In The ward non fa eccezione, tuttavia il film in sé è – rispetto ai su citati – rimane prevedibile, di minore impatto. Il continuo vagare alla ricerca di una via di fuga risulta alla fine piuttosto monotono e quando il dottore riceve la telefonata a proposito di un “caso disperato” il collegamento diventa quasi immediato.

Il film in sé è godibile, la protagonista Amber Heard è brava nel ruolo di ragazza ribelle, ma – francamente – non basta.

Due coltelli

(Daniele Picciuti)


5 thoughts on “The Ward, di John Carpenter

  1. Ma guarda, che THE WARD non sia un capolavoro posso anche essere d’accordo con te (anche se nomi illustri della critica nostrana come Ghezzi, Canova e Nazzaro la pensano diversamente da noi) ma che il film sia meno accattivante di IDENTITA’ e di SHUTTER ISLAND, beh, permettimi di dissentire… Entrambi i titoli, per me, al film di Carpenter gli lustrano le scarpe! 😉

  2. Identità a me è piaciuto, forse perché è stato il primo film con questa impostazione che ho visto, ma posso considerare che se la batta con The Ward. Shutter Island, però, è altamente superiore, sia per come è strutturato il film, con le sequenze dei flashback-sogno, sia per il montaggio e la fotografia, sia per regia e livello di recitazione.

    Daniele Picciuti

  3. @estrie:
    Sì, può essere che sia come dici tu…
    Solo che anche il peggior Carpenter di sempre è nettamente migliore del 99% dell’horror contemporaneo!
    😉

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