Stake Land, di Jim Mickle

Di nuovo vampiri. Di nuovo un’ambientazione post-apocalittica. Di nuovo un viaggio, alla ricerca di un posto dove ricominciare.

Il film ha dalla sua un’ambientazione cupa e accattivante, una storia che per certi versi ricorda quella del bellissimo The Road (con Viggo Mortensen), ma quella era – appunto – un’altra storia, basata su quel capolavoro di romanzo di Cormack McCarthy che è La strada. Qui, invece, siamo su tutt’altri livelli.

Tanto per cominciare, risulta sempre piuttosto stucchevole esser costretti a veder entrare nella storia personaggi che – già si sa – avranno l’unica funzione di riempitivo in attesa che vengano massacrati da qualche succhia-sangue. Non parliamo dei due prodi eroi, tanto forti quanto stupidi, che per correre dietro alle ombre lasciano sola una ragazza incinta che – beh – farà la fine che dovrà fare. Non parliamo del fatto che questi vampiri non sono intelligenti, non sanno parlare ma – che caso! – proprio i nostri si scontreranno con il primo vampiro dotato di intelletto e che – ma pensa! – poco tempo prima era un essere umano molto ma molto bastardo che si erano prodigati di uccidere… non riuscendoci del tutto.

E così è questo. Vendetta, tremenda vendetta. Di un confratello fanatico appartenente a una religione che vuole inabissare l’umanità peggio dei vampiri. Il tutto, condito da una sceneggiatura lenta, che fatica a far decollare il film.

Nel cast Nick Damici (Mulberry Street), Connor Paolo (Camp Hope), Danielle Harris (Night of the living dead: origins, Hatchet II) e una rediviva e invecchiata Kelly McGillis (Top Gun, Witness – Il testimone, The Innkeepers). 

Guardate il trailer del film.

Il Terzo Occhio assegna due coltelli.

(Daniele Picciuti)