Al nuovo gusto di ciliegia: un horror sopra le righe

Dai creatori Nick Antosca e Lenore Zion, Al nuovo gusto di ciliegia è la nuova serie Netflix che, miei cari neri amanti dell’horror, mi sento in dovere di consigliarvi.

Se siete stanchi dei soliti argomenti triti e ritriti – zombie, serial killer, killer mascherati, vampiri, e così via – questa è la serie giusta per voi. Si parla – molto vagamente  – di streghe, di spiriti (o demoni) ma il tutto viene affrontato in maniera piuttosto nuova, alternativa, utilizzando qualcosa che raramente si vede al cinema: il cibo. Lo stomaco. E quello che può uscirne.

Non conosco il romanzo da omonimo da cui è tratta la serie, scritto da Todd Grimson, ma sono abbastanza sicuro che le differenze tra i due non possano essere troppe. Di norma ciò che si vede è sempre più “morbido” di ciò che è stato scritto, ma in questo caso di morbido c’è ben poco.

Star assoluta è Rosa Salazar (vista in Alita, Maze Runner e Bird Box), capace, con la sua Lisa Nova, di calamitare lo spettatore nel suo delirio di vendetta e di stare dalla sua parte anche quando sorge più di un dubbio sulla bontà delle sue azioni. Partner perfetto per questo viaggio è l’antagonista Lou Burke (interpretato da Eric Lange, visto in Narcos), un produttore cinematografico che “ruba” il cortometraggio di Lisa per farne un film senza di lei. La dinamica è più complessa di così, ma lascio a voi scoprirla. Lisa si rivolge allora una strana donna, una specie di strega nota come Boro (un’ottima Catherine Keener, nota per numerosi film tra cui citiamo Essere John Malkovich, 8mm, The interpreter, Scappa – Get out), che fa strani rituali usando dei gatti.

Mentre Lisa, suo malgrado, si lascia condizionare dalla magia di Boro, tutti quelli che orbitano intorno a lei iniziano a esserne coinvolti e tutti – o quasi – finiranno col pentirsene. Quando Lou scopre che Lisa gli sta facendo il malocchio, prende la cosa alla leggera, ma presto si renderà conto del pericolo che corre e inizierà una guerra senza esclusione di colpi tra i due.

Mentre Lisa troverà aiuto nell’attore Roy Hardaway (Jeff Ward, visto in Agents of shield), interessato a interpretare il suo film, Lou inizierà a indagare sul cortometraggio di Lisa, portando a galla uno scomodo segreto.

Nel cast anche l’esordiente Siena Werber, Hannah Levien (The magicians) e Manny Jacinto (The Good Place).

Nel complesso è una serie spiazzante, che non guarda in faccia al pudore, cruda quanto deve essere, ironica il giusto, persino disgustosa, a tratti quasi pornografica – pur non essendolo affatto! Guardare per credere. E si muore.

C’è genialità nella storia di Grimson e gli attori danno il meglio di sé. L’ambientazione degli anni 90 contribuisce a farci tornare indietro nel tempo, a quando Hollywood era un calderone di personaggi fuori dal comune con un ego smisurato e una scarsa considerazione per il prossimo. Ciò che più colpisce è l’irriverenza dei personaggi, la totale – o quasi – mancanza di rispetto verso l’umanità degli altri. C’è del cinismo e si sente.

Da vedere.

Quattro coltelli.