Marachelle, di Paolo Gamerro e Filippo Santaniello
Titolo: Marachelle
Autore: Paolo Gamerro – Filippo Santaniello
Editore: Il Menocchio
Anno: 2015
Prezzo: 4,99 euro in formato digitale
Sinossi.
Marachelle è una raccolta di racconti grotteschi e spietati. Marachelle è uno scherzo di due autori, Paolo Gamerro e Filippo Santaniello, due menti che assomigliano molto a due pallottole vacanti. Marachelle spazia dalla commedia all’italiana agli slasher movie, dall’alcol agli psicofarmaci, in un dialogo da Roma a Milano. Marachelle fonde immaginario pop e cultura underground in quello stesso unico viscido blob nel quale stiamo tutti affogando. Marachelle ha l’oro in bocca.
La recensione di Nero Cafè.
Lo so, lo so.
Nessuna citazione iniziale, questa volta. E ovviamente mi spiace dover fare a meno delle mie abitudini da recensitrice proprio ora, statene certi. Ma, mano sul cuore, non avrei saputo (e potuto) scegliere un solo brano che rendesse l’idea di questa piccola antologia scritta a quattro mani sospesa tra horror, humor e splatter che talvolta mi ha ricordato, come in un flash, il primo (e compianto) Ammaniti.
Marachelle pare un gioco tra amici a chi la spara più grossa, un gioco al terrore sospeso tra incubo, sogno e realtà. Non ci sono mostri, non ci sono mondi fantastici, non ci sono nemici e dialoghi da film, non ci sono scenari mirabolanti o eroi da ricordare, qui. Solo persone come me e come voi, solo città un po’ desolate e tristi, solitudini e incontri sfortunati, macerie umane e civili.
È come essere davanti a un orrorifico teatro dei burattini, che con quelle facce finte allegre e finte spensierate vogliono farti ridere ma che, con quel sorriso lì, alla fine, ti lanciano addosso solo granate di tristezza.
Ed è come vedere un film mandato a velocità doppia o tripla. Libri, serpenti, topi, sesso, donne grasse, un’estate rovente, messaggini inutili, festival horror, corpi dilaniati, vomito, gatti, pastiglie, carriera, amore, morte, tutto molto addossato, tutto molto vicino, tutto molto potente e abbastanza delirante. Immagino che si possa parlare di onirico, con il rischio di scrivere il già scritto.
Se non siete abituati al genere, vi do un consiglio: non fatevi abbattere dalle prime pagine. So che può essere parecchio straniante ma, se darete fiducia ai due autori (e a She devil!), vi garantisco che sarà un viaggio molto intenso e molto, molto interessante.
Sotto le maschere da burloni e dietro quei sorrisi un po’ sghembi e un po’ tristi, si nascondono due bravi autori che hanno saputo creare un’antologia piena di buone idee e sapienti atmosfere nella quale certamente non manca l’horror, certamente non manca l’aspetto splatter, certamente non mancano sangue e desolazione, ma non manca nemmeno una certa e inconfondibile dose di poesia che ammanta, delicata, ogni racconto.
Consigliata a chi non ama prendersi troppo sul serio, a chi non ha voglia di impegnarsi in una lettura troppo lunga e a chi ha sempre paura di annoiarsi.
(Caterina Bovoli)