Incontro con Francesco Nucera: un maestro di esagerazioni
Ciao e benvenuto nella rubrica Il gatto a nove code.
Pronto? Cominciamo.
Ciao e grazie per avermi ospitato. Sono prontissimo!
1. Il concepimento.
Come è nato Grosso guaio a Rozzangeles?
R: È nato tra un racconto e un altro. Alessandro e Filippo sono stati prima i protagonisti di “I cacciatori di leggings”, poi di altri racconti e alla fine del romanzo. Erano troppo stupidi e divertenti per essere confinati a storie brevi. Così ho dato loro Camilla, decisamente più capace e intelligente, e l’avventura è continuata in maniera naturale.
2. La scrittura.
In che modo sei arrivato a dare al romanzo la sua struttura definitiva?
R: Come potrete leggere nel romanzo, la parte di Alessandro e Filippo è molto divertente con punte grottesche, ma per stare in piedi la storia aveva bisogno d’altro. Così, come nella vita, è subentrata una ragazza che ha dato profondità alla vicenda. La terza dimensione che rende affascinante l’intera vicenda.
3. I personaggi.
Parlaci di come hai gestito i personaggi… o forse loro hanno gestito te?
R: Partiamo dal duo maschile. Ale e Fil sono tutto ciò che di sbagliato c’era nella mia adolescenza. Esagerati sotto molti punti di vista ma soprattutto nella ricerca della f***, Alessandro in particolare fa solo quello nella vita e lo fa con risultati pessimi. Filippo ha il solo compito di arginare l’esuberanza dell’amico. Compito non semplice.
Poi c’è Camilla, lei sì che ha una struttura complessa. Orfana, cresciuta in un contesto di sole donne, e con sulle spalle tante aspettative. Forse troppe. Così tante da rischiare di soffocarla.
Sa qual è il suo posto nel mondo ma crede di non esserne all’altezza, un po’ come molte ragazze al giorno d’oggi. Obbligate a tener testa a delle aspettative che spesso sembrano inarrivabili.
Date loro queste premesse, hanno fatto di me ciò che volevano.
4. Autocritica.
Se dovessi dare un giudizio al tuo romanzo da lettore, che giudizio sarebbe?
R: Volendo muovere una critica posso farla più verso di me che verso il romanzo. Non ho dato modo a questo trio di arrivare al pubblico che meriterebbe, forse proprio per la formula un po’ troppo divertente che fa passare in secondo piano i messaggi più profondi che ho nascosto evidentemente troppo bene.
5. Il pubblico.
Hai avuto un riscontro critico da parte del pubblico?
R: “Purtroppo” i commenti sono stati sempre positivi, tanto che ho un paio di lettori che fanno proselitismo al mio posto. La lettura fa il suo dovere e diverte ma resta appunto in quella dimensione di “stupidità” che forse non lo fa consigliare agli amici. Alla fine consiglierei anch’io più King che Nucera.
6. L’orrore.
Cos’è per te l’orrore?
R: Il non trovare il proprio posto nel mondo. Il dover lottare contro i mostri che la vita ci propone senza sapere come evitarli. Arrivare a pensare che per tutta la vita dovremo lottare contro qualcosa di spaventoso senza vedere una via d’uscita. Senza renderci conto che forse quei mostri hanno più cose in comune con noi di quanto crediamo.
7. Le tue letture.
Quali sono i libri o gli autori che ti hanno formato come scrittore?
R: Parliamo di autori. Sono un lettore fedele e, quando trovo una voce che mi affascina, la seguo fino alla nausea. Sono cresciuto con Benni e Pennac a cui avrei voluto prendere l’ironia. Poi è arrivato Palahniuk che mi ha fatto comprendere quanto sia la vita di tutti i giorni il vero incubo da cui sfuggire.
8. Sconsigli da autore.
Hai capito bene. Quali sono i tuoi s-consigli per chi vorrebbe pubblicare per la prima volta?
R: Aspettarsi troppo è un vero errore. Che tu pubblichi con una piccola casa editrice o con una grande, devi sapere che il tuo successo sarà dimensionato a ciò che sei e a ciò che sei disposto a dare. Personalmente non ho mai creato il me scrittore e il risultato è che resto un piccolo autore con ottime recensioni ma con pubblico variabile.
9. E poi.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
R: Zombie, tanti zombie in uscita a maggio 2025, come autore e curatore. E poi vorrei fare una deviazione verso il giallo, passando attraverso un progetto fantascientifico. Insomma, il solito casino.
Grazie per il tuo intervento e in bocca al lupo per tutto.
Grazie a voi per tutto.
(Daniele Picciuti)