Un cinese a San Francisco: Charlie Chan e la donna inesistente

Per la prima volta su Bianco e Nero – I Classici del Giallo parliamo di Earl Derr Biggers, usando come ragione d’innesco una recente riedizione nel giallo Mondadori di Charlie Chan e la Donna Inesistente. Di Earl Derr Biggers e di Charlie Chan, per altro, approfondiamo anche nel prossimo numero, il sesto, di Knife.

Stiamo al testo, che inizia così:

Erano  le  cinque  e  mezzo,  la  strada,  dieci  piani  più  sotto,  formicolava di impiegati  di  San  Francisco  che  rincasavano,  ma  negli  uffici  del  Globo regnava  una  calma  relativa.  Di  tutte  le  lampade  col  paralume  verde  posate sulle  scrivanie,  solo  quella  di  Rankin  era  accesa  e  gettava  sul  foglio  bianco, infilato  nella  macchina  da  scrivere,  un  chiarore  spettrale.  In  fondo  alla  sala, seduto nel suo piccolo ufficio a vetri, stava il redattore capo.
Bill Rankin si mise a lavorare all’intervista avuta con Sir Frederic Bruce, alto funzionario di Scotland Yard.
Improvvisamente, smise di far crepitare la sua macchina da scrivere e si alzò.
Le  idee  che  stava  scrivendo,  lui  le  aveva  sentite  recentemente,  non  da  Sir Frederic,  ma  da  un  ometto  grassoccio  intervistato  tre  giorni  prima  nel vestibolo dell’Hotel Stewart.”

Charlie Chan è un personaggio molto particolare. La sua nascita, o meglio la sua comparsa, risale al 1925, allorché il giornalista e drammaturgo di Boston Earl Derr Biggers legge di un poliziotto cinese di nome Chang Apana. Sono gli anni in cui il famoso Detection Club di Londra ordina: “Basta con i cinesi misteriosi!” dopo che per anni i mandarini erano diventati il cattivo di turno nella metà dei romanzi.

Biggers, umorista per natura e professione (firmava, all’epoca, corsivi al vetriolo sul Boston Traveler), ribalta il paradigma e disobbedisce, come fanno i giullari. Il cinese lo prende e lo inserisce consapevolmente nel giallo, ma dall’altra parte. Dalla parte dei buoni. Eccolo:

“Era molto grasso, infatti, eppure camminava con il passo leggero e delicato di una donna. Le sue guance erano paffute come quelle di un bambino, la pelle era color avorio, i capelli neri erano tagliati corti e gli occhi color ambra erano a mandorla.”

Veniamo alla storia. Un famoso commissario di Scotland Yard, ora in pensione, Sir Frederic Bruce, segue la pista del caso della vita rimasto irrisolto. Le tracce lo portano a San Francisco dove è ospite di un ricco uomo d’affari: Barry Kirk. Alla presenza di Charlie Chan, a San Francisco in attesa di tornare all’Isola, durante una serata di proiezioni di diapositive, il super sbirro pensionato viene ucciso.

L’indizio da cui parte l’indagine sono le pantofole di velluto che Bruce aveva con sé e che l’assassino gli mette ai piedi, dopo averlo ucciso. Chan vorrebbe tornarsene alla amata Honolulu per salutare la nascita dell’undicesimo figlio ma gli eventi precipitano e il Nostro si trova imbarcato in un’avventura in cui la narrazione incrocia e rilancia un sacco di clichet dell’epoca: il giornalista d’assalto, il ricco uomo d’affari, la donna inesistente (quella del titolo), l’inafferrabile assassino “che si nasconde tra noi”, il poliziotto sciocco e testardo, tale capitano Flannery. Ma c’è anche qualche novità. In questo Biggers era maestro. Ad esempio, troviamo l’interessante J. V. Morrow, sostituto del procuratore distrettuale, che è una donna, cosa rarissima per l’epoca. Per giunta molto bella…

Charlie alla fine si tratterrà a San Francisco e riuscirà a risolvere non uno, ma ben tre casi in una volta.

“Vedete come l’acqua torbida va schiarendosi? – continuò Chan. – In una notte cupa, quindici anni fa, Eva Durand fugge dall’India. Quattro anni dopo, si  trova  a  Nizza  dove  recita  in  una  compagnia  d’operette.  Sopravviene qualcosa…  chissà!  Forse  qualcuno  l’ha  riconosciuta…  e  lei  fugge  di  nuovo… Dopo un secondo periodo di quattro anni la incontriamo a New York, dove presenta i modelli  di una grande sartoria. Un  altro fatto si produce, ed ecco che  lei  scompare  di  nuovo.  Dove  va?  A  San  Francisco,  dove,  però,  meno fortunata  che  per  il  passato,  è  costretta  ad  accettare  un  lavoro  inferiore.  A questo  punto,  Sir  Frederic  compare  sulla  scena,  sempre  in  cerca  di Eva Durand.”

Romanzo piacevole e dal ritmo contemporaneo, come tutta l’opera di Biggers, Charlie Chan e la donna inesistente è il terzo della serie ed è centrato sull’inspiegabile figura di Eva Durrand, che appare e scompare nei cinque continenti.

(Cristian Fabbi)