L’impero dei morti viventi – Sherlock Holmes vs Zombi!, di Ian Edginton e Davide Fabbri (Magic Press Edizioni)
“È la fine, ecco cosa! Io le so, queste cose! Luci nel cielo, è un cattivo presagio, il giudizio per tutti i peccatori, le puttane e i papponi!”
Nel 1854, una cometa dalle sfumature verdi attraversa i cieli di Londra, scatenando un’epidemia zombie. Per decenni i servizi segreti della regina riescono a coprire i fatti, finché nel 1898 i morti viventi tornano a infestare la città, mettendo in pericolo tutto l’Impero. A Sherlock Holmes e l’immancabile Dottor Watson, tra MI-5, orde di zombie e vecchi nemici, il compito di salvare Londra e la Corona.
In questo fumetto troviamo un Ian Edginton che si muove in territori che conosce bene, tra ambientazioni di epoca vittoriana e “spin-off” di classici della letteratura inglese, con qualche piccolo accenno steampunk che per l’autore britannico non può mancare. Per chi non lo ricordasse, Edginton ha scritto opere come Tracce di Rosso (Comma 22), ipotetico seguito de La Guerra dei Mondi di Wells, o le trasposizioni delle opere di Arthur Conan Doyle con protagonista (per l’appunto) il detective di Baker Street (in Italia con Edizioni BD, di prossima pubblicazione).
Nonostante il titolo, che ricorda (immotivatamente) un B-movie anni ‘70, l’opera si rivela un esperimento interessante. I personaggi qui tratteggiati rispecchiano per quanto possibile il canone holmesiano originale, dai più che celeberrimi protagonisti ai classici comprimari come Mrs. Hudson o Mycroft Holmes, e con riferimenti a elementi ricorrenti dell’opera di Doyle, come il Diogenes Club. Siamo lontani, quindi, da riscritture, capovolgimenti o reinterpretazioni eccessivamente contemporanee, fatto che concorre a bilanciare l’improbabile mix orrorifico, rendendo l’opera un bell’esempio di “What if…” letterario, o di storia alternativa (il 1854 come anno del primo contagio non è stato scelto casualmente). Manca, tuttavia, o è raro, quell’approccio deduttivo che ha reso Sherlock Holmes l’investigatore per eccellenza, il che forse si spiega avendo posto il nostro ad affrontare una minaccia dai toni orrorifico-fantascientifici, difficilmente risolvibile con l’arma della ragione. Bisogna aggiungere che, una volta raggiunta la velocità di crociera, sembra che la storia proceda senza particolari sobbalzi o colpi di scena; spetterà allaseconda metà del volume il compito di aumentare il ritmo, nel momento in cui l’azione si farà più concitata.
Un punto di forza dell’opera sono le tavole magistrali dell’italiano Davide Fabbri, lunga carriera da L’Eternauta nel 1989 al più recente Star Wars. Non si può non provare “piacere” di fronte a certe imponenti scene di massa, o davanti agli episodi di guerriglia tra non morti e servizi segreti attrezzati in perfetto stile steampunk.
Infine, piccola nota, che non fa mai male: ottima, come suo solito, la cura editoriale con cui Magic Press Edizioni ha confezionato il prodotto.
In complesso una lettura piacevole, che forse avrebbe potuto dare più sorprese, ma che lascia la curiosità per la prossima miniserie dal titolo esplicativo Sherlock Holmes vs Dracula, di cui si attende la pubblicazione in Italia, sempre per i tipi di Magic Press Edizioni.
(Marco Battaglia)