Resident Evil 3 Remake – La saga che non vuole morire

Nemesis è un colosso zombie in grado di rigenerarsi, con una passione sfrenata per i lanciafiamme, i lanciamissili e l’omicidio. Incurante delle buone maniere, il gigante sfonderà la parete della camera del vostro alter ego videoludico e, senza darvi troppe spiegazioni, tenterà di farvi la pelle. Così inizia Resident Evil 3 Remake, versione rivista e modernizzata del gioco cult che uscì vent’anni fa per playstation uno. A oggi il titolo ha venduto 3.6 milioni di unità. Se consideriamo che questo remake segue quello dell’1 e del 2 (accolti con inaspettato entusiasmo) e che ben presto arriverà il nuovo capitolo R.E. Village nonché un reboot della versione cinematografica, be’ possiamo senz’altro dire che questa saga, proprio come Nemesis, non vuole saperne di morire.
La povera Jill Valentine, uno dei due personaggi che controllerete durante il gioco, sarà costretta a fuggire inseguita dal suo mordace stalker e capirà ben presto che l’intera Raccoon City è piombata nel caos. Strade ingombre di rottami, macchine in fiamme, detriti e zombie affamati a ogni angolo. La situazione è disperata, ma la nostra eroina, superato lo smarrimento iniziale, sarà pronta a fare sul serio.
Le prime concitate fasi di gioco lasceranno spazio a un gameplay più ragionato quando, pistola alla mano, dovrete portare a termine alcuni incarichi con l’obiettivo di fuggire dal postaccio in cui siete intrappolati e andarvene il più lontano possibile da Nemesis, il bestione zombie che ha deciso che voi, sì, proprio voi, dovete morire.
Pazienza, parsimonia e buon orientamento saranno indispensabili di qui in avanti. Pazienza perché solo muovendovi con calma e guardandovi attorno con attenzione riuscirete a evitare di incappare in assalti a sorpresa. Zombie celati negli angoli bui o cadaveri dotati di una sorprendente abilità ginnica, e quindi in grado di farvi diventare in men che non si dica dei gustosi snack al sapore di carne. Pazienza anche per non correre dritti al vostro obiettivo. Soffermarsi a scrutare negli anfratti più remoti della mappa in cerca di preziose risorse sarà cruciale per affrontare in maniera più semplice le orde di non morti, o uno dei letali mostri generati dal T-virus dell’Umbrella (la multinazionale responsabile della catastrofe che ha colpito la città). Infine, pazienza anche per abbattere i vostri nemici. Gli scontri a fuoco non sono frenetici e il sistema di mira di Resident sembra volutamente rigido, proprio per costringervi a mirare con cura, puntando alla testa per sprecare il numero minimo di proiettili.
E qui entra in gioco anche la seconda abilità che vi tornerà utile: la parsimonia. A cui è legata a doppio filo la gestione oculata dell’inventario. Le scelte in merito a come usare proiettili, erbe medicinali e spray curativi possono cambiare radicalmente gli esiti delle battaglie permettendovi di superare facilmente gli ostacoli che il gioco vi propone. Al contrario, se avete fatto gli spreconi in qualche fase precedente, potreste incappare in situazioni in cui avrete a disposizioni così poche risorse da dover fare il doppio della fatica per sopravvivere. Dovrete imparare quando sarà meglio portarvi dietro un particolare tipo di munizioni, una delle poche granate o il numero giusto di cure, perché il vostro inventario ha spazio limitato. Pochi slot, espandibili recuperando delle apposite estensioni, che però si riempiranno sempre troppo rapidamente. Soprattutto quando dovrete portare con voi qualche oggetto ingombrante indispensabile a superare gli enigmi ambientali sparsi per la città. Nelle stanze adibite a punti di salvataggio sarà a disposizione un baule in cui riporre gli oggetti in eccesso, ma anche in quei casi dovrete decidere cosa sarà meglio lasciare o portare con voi. Gestire l’inventario è quasi un mini-gioco a sé a cui dovrete dedicare la giusta attenzione.
Infine il senso dell’orientamento, fondamentale per muoversi a Raccoon City. Non avrete alcun indicatore a suggerirvi la strada, ma solo una mappa da consultare per poter scegliere la via migliore da percorrere per arrivare alla vostra meta. Già, perché sbagliare una svolta, soprattutto nelle fasi più concitate, potrebbe essere fatale oppure farvi sprecare più munizioni del dovuto. Il gioco e le mappe sono strutturati in modo tale da farvi ripercorrere più volte gli stessi luoghi, ma ogni volta le cose potrebbero essere leggermente diverse. Una strada bloccata, mostri in una zona precedentemente tranquilla, oppure la presenza di scorciatoie che vi permetteranno di muovervi rapidamente da un luogo all’altro. Tutto è ben calibrato per non farvi annoiare e il vostro stato d’allerta sarà sempre alto.
Le parti di esplorazione, combattimento e raccolta delle risorse si alternano con le fughe da Nemesis e con le boss battle. Il mega zombie tornerà a cadenza regolare per tutto il corso del gioco, ogni volta più forte di prima. E dopo alcune “morti” sarà anche più grosso… molto più grosso. Gli inseguimenti sono fatti apposta per farvi abbandonare le tattiche di gioco descritte sopra facendo aumentare il ritmo in modo frenetico e costringendovi a fare scelte rapide onde evitare di finire ammazzati a causa di un’esitazione di troppo. A questo riguardo il gioco non è mai esageratamente punitivo e, in queste fasi, effettua salvataggi automatici strategici così da obbligarvi a ripetere solo brevi sezioni. Succede anche durante gli scontri faccia a faccia con Nemesis, dove dovrete trovare strategie sempre diverse per abbattere il colosso ed evitare i suoi attacchi devastanti.
Resident Evil 3 è un gioco che evita di creare la paura ricorrendo ad atmosfere misteriose, musiche tetre o jump scare (qualcuno è presente, ma li conterete sulle dita di una mano). Puntando più su un costante senso di inquietudine, dovuto al non sapere mai se ci si trova in un momento in cui si può abbassare la guardia. Lo zombie che avete ucciso poco tempo prima potrebbe rialzarsi e mordervi, oppure no. Lasciare giù una pianta medicinale per raccogliere dei proiettili potrebbe essere una buona mossa, oppure no. Il dubbio e il calcolo vi terranno concentrati e contribuiranno a creare tensione. Una tensione che potrete poi sfogare svuotando il vostro fucile a pompa su un bestione tutto fauci sbucato da un condotto fognario, crivellando di colpi degli strani parassiti insettiformi o lanciando una granata addosso a uno zombie dalla testa tentacolare. A voi la scelta.

(Daniele Tredici)