Primo luglio 1969: Charles Manson spara a Bernard Crowe
Quando si parla dei delitti attribuiti alla Family – la comunità hippy che in pochi mesi il suo fondatore, Charles Manson, trasformò in setta – si pensa soprattutto a Sharon Tate, la giovane e bellissima attrice che aspettava un bambino, morto con lei, dal marito, il regista “maledetto” Roman Polanski. Madre e figlio però non furono le uniche vittime della strage di Cielo Drive né le uniche uccise nella Blood Summer del 1969, che potrete conoscere nella nuova edizione del saggio Charles “Satana” Manson: demitizzazione di un’icona satanica, la cui uscita è prevista con Nero Press Edizioni in agosto 2019.
Il delitto meno conosciuto della Family e senz’altro quello del trentaquattrenne Bernard “Lotsapoppa” Crowe, uno spacciatore di droga di colore che il braccio destro di Manson, Tom Watson, avrebbe tentato di imbrogliare (o viceversa: le testimonianze discordano). Crowe avrebbe dichiarato di voler “spazzare via gli straccioni dallo Spahn Ranch”, perciò il 1° luglio del 1969 Manson gli avrebbe sparato con una calibro 22. Crowe era sospettato di essere un simpatizzante del movimento violento per i diritti delle persone di colore, i Black Panther (le Pantere Nere), i cui membri – sperava Manson – lo avrebbero vendicato, dando via all’Helter Skelter. Ciò non è mai avvenuto per due motivi: Crowe non faceva parte delle Black Panther e, sebbene Manson e i suoi non lo abbiano saputo fino al processo, è sopravvissuto alla sparatoria. Di fatto perciò non entra nemmeno nel conto delle vittime ufficiali della “Famiglia”, pur dimostrando che Manson non avrebbe avuto scrupoli a uccidere personalmente chi gli dava fastidio.
Bisogna inoltre ricordare che già dal 1968 si registrano morti che si possono ricondurre alla Family.
Il 13 ottobre del ‘68 Nancy Warren (che aspettava un bambino dal marito, un ufficiale di polizia) e sua nonna, Clida Delaney, furono picchiate a morte e strangolate con un laccio di cuoio a Ukiah, California, luogo in quel periodo frequentato da alcuni membri della Family.
Due mesi dopo, il 30 dicembre, dopo essere stata rapita da casa a West Hollywood, la diciassettenne Marina Habe viene pugnalata al collo e al torace e il suo corpo gettato in una scarpata nei pressi di Mulholland. Sembra che fosse amica di qualcuno dei giovani della Family.
Il 27 maggio del 1969 il sessantaquattrenne Darwin Scott fu massacrato con 19 coltellate, infine il suo corpo fu inchiodato con un coltello per macellai al pavimento del suo appartamento di Ashland (Kentucky). Era il fratello del “Colonnello Scott”, ritenuto il padre naturale di Manson, che non aveva mai voluto occuparsi del figlio e deceduto nel ‘54.
Dopo il tentato omicidio di Crowe, Il 17 luglio fu assassinato Mark Watson, un ragazzo sedicenne che frequentava ogni tanto il ranch dove viveva la Family. Aveva tre pallottole calibro 22 in corpo ed era stato picchiato a lungo.
Due giorni dopo, il 19 luglio, il corpo di una ex seguace di Manson, Susan Scott – la ragazza, nonostante il cognome, non era parente del “colonnello Scott” – fu ritrovato martoriato in una scarpata. Stessa sorte per una “Jane Doe” – nome fittizio che la polizia americana dà ai cadaveri non identificati – vista, proprio come Susan, assieme a membri della Family.
Il 31 luglio verrà invece ritrovato assassinato Gary Hinman, che in passato aveva ospitato Manson e i suoi, ma di lui parlerò nella ricorrenza della morte, perché è considerato il primo vero delitto della Family e quello che avrebbe originato la Blood Summer.
(Biancamaria Massaro)