Dossier Satanismo: che cos’è il satanismo?

In previsione del Giubileo del 2000 e del passaggio al terzo millennio dalla nascita di Cristo, eventi che avrebbero potuto scatenare atti di violenza da parte di – presunti? – satanisti e gruppi millenaristici, nel 1998 il Ministero degli Interni ha stilato un rapporto dal titolo Sette Religiose e Nuovi Movimenti Magici in Italia che ha evidenziato la presenza di almeno nove gruppi satanico-luciferini.

I gruppi sono per lo più (ri)conosciuti – alcuni sono iscritti alla camera di commercio, hanno un sito web e oggi sono perfino attivi sui maggiori social – ed è una ricerca ormai datata. Ha messo però in evidenza l’esistenza di molteplici culti e di espressioni di “fede” non tanto di una divinità/demonio ma di un leader/guru carismatico che cerca adepti da soggiogare e sfruttare. Nel 2004, un’indagine di TGCOM ha riscontrato almeno 30.000 italiani seguaci di Satana, mentre per la Comunità di Papa Giovanni XXIII – che gestisce un numero verde che riceve le richieste di aiuto per le vittime delle sette – nel 2006 erano almeno 8000 le sette sataniche con un numero di adepti che si aggirava intorno alle 600.000 unità. Per alcuni studiosi, soprattutto appartenetti al mondo cattolico, esisterebbe un numero oscuro molto più grande, perciò si tratterrebbe di numeri impressionanti. Ma quanto reali?
Sempre dal 2006, la Polizia di Stato italiana ha istituito una task force contro guru e santoni composta da 15 agenti, analisti, investigatori e psicologi, che si occupa dei reati legati al fenomeno delle sette e dei gruppi esoterico-religiosi. Questo nuovo servizio si avvale della collaborazione della Comunità di Papa Giovanni XXIII: c’è da chiedersi quanto sia obiettiva, non tanto sulla pericolosità delle sette, quanto sui nuovi culti in genere.
Quanto è diffuso, dunque, il satanismo? E può davvero essere considerato un problema sociale? Di certo la “puzza di zolfo” fa vendere i giornali e tiene incollato alla poltrona il pubblico dei talk show televisivi, senza parlare del successo che ha in rete. Si è parlato di “pista satanica” perfino per i delitti del Mostro di Firenze e Cogne o nel caso di Yara Gambirasio; inoltre, si tira in ballo spesso nelle sparizioni di bambini e giovani donne o nei casi di pedofilia.
Bisogna ricordare che alcuni rituali e simboli, come quelli, per esempio, delle religioni afroamericane e della Wicca, non sono riconducibili all’adorazione del demonio. Alcune “scene del crimine”, perciò, non sono altro che manifestazioni di culti e credenze che non conosciamo abbastanza. Certo, l’uccisione di un animale oggi è considerato un reato, ma il rinvenimento dei resti del sacrificio di un gallo nero non rivelano necessariamente la presenza di adoratori di Satana. Va segnalato, inoltre, che molte prostitute extracomunitarie, soprattutto provenienti dalla Nigeria, sono ridotte in condizioni di soggezione fisica e psicologica dalla loro “Madame” che, attraverso riti Voodoo, minaccia loro e le famiglie che hanno lasciato nel paese d’origine: si tratta di un atto maligno ma non ascrivibile al Maligno con la M maiuscola.

C’è ancora molta confusione e disinformazione sul significato di “satanismo”, anche perché ogni esperto può avere una definizione diversa che dipende dalla sua formazione. Solo per citarne uno che per la Chiesa dovrebbe intendersene, Padre Gabriele Amorth – l’esorcista più famoso d’Italia e forse del mondo, scomparso nel 2016 – ha definito “satanici” perfino Harry Potter e lo yoga. Sul protagonista di una fortunata saga letteraria e cinematografica nemmeno mi soffermo. Per quanto riguarda lo yoga: se viene inteso solo come tecnica di rilassamento e meditazione, è “accettato” da tutti; come mezzo di ascensione filosofico-religiosa è considerato “satanico” per il clero in quanto allontana dal cristianesimo; infine, se viene utilizzato da un guru per reclutare fedeli, soggiogarli psicologicamente e truffarli, è il caso che intervengano le forze dell’ordine.
Nel saggio Charles “Satana” Manson: demitizzazione di un’icona satanica (Nero Press Edizioni, 2014) ho cercato già di fare chiarezza; in occasione dell’uscita, il prossimo 12 febbraio, del romanzo L’Angelo Trafitto di Alberto Büchi, sempre per Nero Press, ritengo necessario ritornare sul tema.
Ricordo che l’articolo 19 della Costituzione Italiana cita: “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”: perciò, se non si commettono crimini, si può adorare qualsiasi divinità, demonio compreso.
Ma cos’è, dunque, il satanismo? È soprattutto opposizione/reazione al cristianesimo: si adora il Demonio invece di Dio, si vuole realizzare l’Inferno sulla Terra e non il Regno dei Cieli e mette l’IO e il proprio benessere al centro di tutto, rinnegando provvidenza e misericordia. Non si può perciò parlare del primo, se prima non si ricordano alcune tappe della diffusione del secondo. Ma, di questo e tanto altro, parleremo nella prossima tappa del dossier.

(Biancamaria Massaro)