Medilcalnoir, di Danilo Arona e Edoardo Rosati

Titolo: Medical noir
Autori: Danilo Arona – Edoardo Rosati
Editore: Acheron Books
Anno: 2016
Prezzo: 2,99 euro in formato digitale

Sinossi
Un narcisistico reality show della chirurgia spinto oltre qualsiasi limite scientifico e deontologico; stregonerie antiche di secoli sgretolano le certezze dei luminari della medicina; i deleteri effetti dell’alimentazione errata analizzati da un inquietante punto di vista; l’eterno conflitto fra scienza e fede coinvolge, con nefasti risultati, una possessione demoniaca; un tumorale embrioma psicoplasmatico senziente desidera a tutti i costi essere partorito dalla propria ospite e venire al mondo come figlio… Cinque racconti di terrore medicale raccolti in un’antologia per la prima volta dedicata a questo particolare genere, ad opera di Danilo Arona ed Edoardo Rosati, oscuri dottori del terrore, archiatri del perturbante.

La recensione di Nero Cafè

“Bell preme su play.
Dallo schermo un rumore di fondo.
Il teratoma che sembra agitarsi come una medusa in procinto di spiaggiarsi.
La pupilla dell’occhio che si sposta da destra a sinistra. E viceversa.
E una voce cavernosa, di sicuro neppure una voce, che articola il fonema più antico e tenero del mondo.
Tutti gli studenti si alzano in piedi.
Urlando.”

In principio fu il County General Hospital di Chicago, fu la bellezza mozzafiato di George Clooney, fu la geniale intuizione di quel furbastro di Michael Crichton; fu E.R., insomma, la prima serie televisiva moderna a tema ospedaliero di cui la gente si innamorò, sgomitando per restare incollati al teleschermo così da non perdersi nemmeno la sigla iniziale, nemmeno la pubblicità, perdiana.
Poi fu il turno di quel gran bonone del Dr. House, medico claudicante e drogato ma geniale e, dopotutto, dal cuore d’oro.
Per poi arrivare, in tempi ancora più moderni, alla fortunatissima e molto longeva serie Grey’s Anatomy, salita alla ribalta, pensiamo, grazie al faccino irresistibile di Patrick Dempsey, amato e desiderato protagonista maschile della serie per molte stagioni.
Insomma, sono passati più di vent’anni e abbiamo ormai compreso che i medical drama bucano letteralmente lo schermo e gli ascolti. E questo è chiaro davvero a tutti, anche all’ultimo degli imbecilli. Il tema medico, che si tratti di fiction o di semi-reality (pensiamo a tutti i programmi basati sulle malattie più strane e imbarazzanti, sull’obesità, sull’anoressia o sulla chirurgia estetica che vanno in onda ogni giorno) attira telespettatori a frotte.
Volendo fare un poco di psicologia molto ma molto spicciola, si potrebbe azzardare l’ipotesi che il dramma altrui se in parte è rassicurante (“Meglio a lui che a me”) in parte solletica sicuramente un certo angolo splatter che alberga in ognuno di noi (“Sììì… sangueee… sììì!”).
Come resistere, dunque, all’impulso della scrittura a tema? Come resistere alla tentazione di una antologia a quattro mani? Come resistere, insomma, al fuoco sacro proprio dell’artista che spinge chiunque abbia qualcosa da dire a raccontare il suo punto di vista e fare, semmai, anche un po’ di sana critica alla società?
Non hanno di certo e per nostra fortuna resistito Arona e Rosati, duo interessantissimo che unisce medicina e horror, scrittura e scienza sotto un unico segno, quello della passione.
Ne La finestra dell’ombelico sul cortile reale di Arona, un teratoma, vera rarità (abbastanza nauseante) della medicina, causerà non pochi problemi all’essere umano ospitante e all’intera equipe medica.
Con Paziente zero Rosati immagina un futuro (non poi così lontano e fantascientifico, purtroppo) nel quale la medicina e la chirurgia da sala operatoria diventano reality show da picchi di share e violenza gratuita.
Il Situs viscerum inversum è il tema portante, invece, del racconto Cuori allo specchio di Rosati; non guarderete mai più la specchiera della nonna allo stesso modo.
Rosati dice la sua anche sulle recenti tendenze salutistiche che imperano un po’ ovunque da internet agli studi medici, dalla famiglia alla scuola, dai gruppi dedicati di Facebook ai giornali da spiaggia. Edulcoranti, additivi, conservanti, emulsionanti… a che servono? Ce lo spiega con chiarezza in Chiacchiere di condominio.
Rosati chiude l’antologia con Vit-Amen, racconto nel quale si scontrano, come da secoli avviene, Fede e Scienza, Dio e medicina, demoni e malattie difficili da indentificare. La piccola Deborah sarà posseduta dal Maligno o sarà solo, banalmente, carente di vitamina B12?
Medical noir è un’antologia (purtroppo) breve ma curata nel dettaglio, scorrevole e divertente ma non banale e non “già vista”. La cover, in puro stile Acheron Books, ben accompagna la maestria dei due scrittori e la prosa, ricca di dettagli tecnici ma sempre comprensibile e quindi alla portata di ogni tipologia di lettore, rende impossibile interrompere la lettura.
Da fan sfegatata dei succitati medical drama, quindi, non posso che dedicare due pollici all’insù a questi cinque racconti a volte davvero disturbanti che sono riusciti a sorprendermi e farmi passare qualche momento di pura evasione in stile horror.
Consigliato a tutti voi curiosi, a patto che non soffriate di… ipocondria.

(Caterina Bovoli)

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