“L’agghiacciante caso del gatto nella minestra” di Claudio Vastano

Titolo: “L’agghiacciante caso del gatto nella minestra”
Autore: Claudio Vastano
Editore: Dunwich
Anno: 2016
Prezzo: 2,99 euro per il formato digitale, da metà marzo disponibile il formato cartaceo a 11,90 euro

Sinossi.

Casper A. Pestalozzi è un investigatore privato un po’ particolare. Odia i ricchi, veste esclusivamente un trasandato impermeabile nocciola, coltiva marijuana in garage e vive in uno scalcinato appartamento nella periferia di Lucca. È anche in grado di prevedere i cambiamenti del tempo e il suo solo amico è un ex psicologo che ha come unica prospettiva di vita il suicidio. La sua ragazza, poi, non perde occasione per coprirlo di vergogna.
Casper Pestalozzi, insomma, è un relitto alla deriva. Ma quando l’altolocato avvocato Nardi viene ucciso durante un ricevimento e la polizia inizia a brancolare nel buio, toccherà proprio a Casper fare luce sull’identità dell’inafferrabile assassino. Come ha fatto il killer a dileguarsi nel nulla un attimo dopo l’omicidio? Da dove viene la terra nera ritrovata accanto al corpo della vittima? Di quale atroce segreto è a conoscenza il gatto che si nasconde nella minestra?
Avvalendosi delle sue conoscenze scientifiche e della logica deduttiva, fra situazioni comiche e drammatiche memorie, l’investigatore Pestalozzi giungerà a un’inaspettata verità.

La recensione di Nero Cafè.

«Ecco, a dire la verità non sono sicura che c’entri qualcosa, ma Sisma ha provato a saltare nel tegame della pasta già altre volte. Sisma fa così solo quando è spaventato.»
È il felino la chiave di tutto. Sisma sa qualcosa: devo costringerlo a miagolare.

Casper Pestalozzi è il genere di uomo a cui, d’istinto, non daresti in mano nemmeno una caramella gommosa, figuriamoci un caso di polizia con in mezzo un morto ammazzato.
Il nostro tenente Colombo lucchese (la Lucca fuori le mura, non dentro) è un investigatore privato dall’aspetto trasandato e unticcio, esattamente quello che ha il suo vecchio spolverino che ha visto giorni, immaginiamo molto molto lontani, migliori di questi.
Conviene, insomma, dimenticare in un battibaleno le rassicuranti e pastellose mise della cara e vecchia Signora in giallo, strizzare bene gli occhi, fare un grosso respiro e mettersi l’animo in pace.
Cas è rozzo, sporchiccio, disorganizzato, ha il ritmo sonno-veglia completamente sballato e lavora per il poliziotto più terrificante che esista: Gerardo Spaccalano, il quale, giusto per provocare un’adeguata dose di strizza al prossimo, si guarda bene dal farsi cambiare il cognome all’Anagrafe.
E quando alle quattordici e trenta di un giorno da nullafacente qualsiasi Cas risponde al cellulare mezzo addormentato, c’è proprio la voce irosa di Spaccalano ad attenderlo; c’è stato un omicidio e la vittima è nientepopodimeno che il ricco e famoso avvocato Nardi di Villa Tooms.
A Cas non serve sapere altro: si lancia giù dal letto, annusa trench e ascelle e sale in auto, pronto a risolvere un caso che non sembra per niente facile perché, nonostante tutti i parenti della vittima si trovassero all’interno dell’abitazione del Nardi per una festa che si sarebbe dovuta svolgere di lì a poco, nessuno di loro ha visto entrare o uscire qualcuno, non ci sono segni di effrazione, il muro che circonda la proprietà è troppo alto per essere scavalcato e, insomma, sarà meglio tenere sott’occhio tutti gli invitati e tutto il personale, nessuno escluso. Anche il maggiordomo che, si sa, è sempre quello che ha la coscienza più sporca di tutti.
E tra lunghe e ampie scalinate, marmi e cristalli, sussurri e sgomento, auto di lusso e puzza di sospetto, un secondo caso piuttosto curioso attira l’attenzione di Casper. Il gattino di casa, Sisma, torna a saltare dentro la minestra. Spaghetti, per la precisione. Sì, torna, perché Sisma non è nuovo a queste birbonate; il gatto salta nel tegame della minestra solo quando è molto, molto spaventato. È quindi chiaro che il tenero micino, così piccolo da star nel palmo di una mano, ha visto qualcosa che lo ha terrorizzato e che lo ha convinto a fare il suo famoso salto nel tegame.
Ma cosa ha visto Sisma? E come farlo… miagolare?
Casper ha tutte le intenzioni di stanare l’assassino ovunque egli si nasconda e con qualunque mezzo, mettendo in campo qualunque trucco e qualunque inganno, anche ai danni della sua storica fidanzata Laura, bella ragazza della Lucca “bene” che sì lo frequenta, ma con malcelato fastidio e sincero ribrezzo umano, col nasino sempre arricciato e la bocca sempre piena di improperi da lanciargli alla prima occasione buona. Cioè più o meno sempre.
Un romanzo divertentissimo che fa completo affidamento su di un protagonista che, pur non essendo una vera novità in ambito letterario (di anti-eroi ne abbiamo a iosa), riesce a inchiodare, senza nemmeno troppo sforzo, il lettore alle sue pagine.
Un giallo riuscito e adatto anche a tutti coloro i quali non sono avvezzi al genere perché (ecco la marcia in più) le dinamiche dei fatti risultano sempre molto chiare, le spiegazioni molto lucide, i ragionamenti dei personaggi assolutamente e sfacciatamente lineari. Con qualche espediente letterario l’autore riesce a non lasciare mai solo il lettore nel suo cammino e quest’ultimo riesce quindi a godersi ogni pagina del libro senza dover continuamente tornare sui propri passi, segnarsi nomi, luoghi, date, dettagli. Il risultato è quindi una lettura rilassata, divertente e curiosa che non deluderà nessuno.
Peccato solo che la copertina del romanzo reciti: “Un’indagine di Casper Pestalozzi” e non: “La prima indagine di Casper Pestalozzi”, ma la speranza è l’ultima a morire e, se saremo fortunati, riusciremo a incontrare di nuovo il nostro detective.

(Caterina Bovoli)

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