“Una Morte Semplice”, di Peter James

Titolo: “Una morte semplice”
Autore: Peter James
Editore: Longanesi
Anno: 2016
Prezzo: 18,90 euro in formato cartaceo – 9,99 euro in formato e-book

SINOSSI:

Michael Harrison è noto per i suoi scherzi. Li ha fatti a tutti i suoi amici, specialmente ai quattro più cari. Scherzi spesso divertenti, sì, ma altrettanto spesso crudeli. Forse troppo. Mai però quanto quello che tocca a lui. Dopo la sua festa di addio al celibato e una colossale sbronza, Michael si risveglia nel buio più completo in un luogo sconosciuto. Sconosciuto e… stretto. Michael è sepolto vivo, chiuso in una bara con soltanto una bottiglia di whisky e una radiolina ricetrasmittente, e una cannuccia per respirare. Lo scherzo è la vendetta dei suoi quattro amici, e dovrebbe durare poco, giusto il tempo di spaventare Michael a dovere. Quando però i suoi amici rimangono coinvolti in un incidente d’auto, il gioco si trasforma in un incubo. Perché in teoria nessuno sa dove lui sia sepolto e nessuno può salvarlo… È a questo punto che il detective Roy Grace viene contattato dalla fidanzata di Michael. Una donna bellissima e, come da copione, distrutta dall’angoscia. Manca pochissimo al matrimonio e Grace, a sua volta tormentato dai propri dolorosi fantasmi, scopre che l’unica persona che dovrebbe sapere qualcosa di Michael tace. Intanto per Michael il tempo sta per scadere…

LA RECENSIONE DI NERO CAFE’:

“Mark, c’è stato un terribile incidente. Pete, Robbo e Luke sono morti. Josh è in rianimazione, attaccato a un respiratore. Michael non si sa che fine abbia fatto. Oh, Dio, Mark, ti prego, chiamami appena senti questo messaggio!”

Ci sono cose universalmente spiacevoli. Essere sepolti vivi è senza ombra di dubbio una di queste. Mancano solo tre giorni al suo matrimonio, e Michael e i suoi amici non vedono l’ora di dare inizio all’addio al celibato più incredibile della storia, quello che sarà teatro della vendetta che lo sposo, Michael, si merita, lui che da sempre tortura il prossimo con scherzi pericolosi e di pessimo gusto. Questa volta non sarà lui a ridere.
Lo sposo è piuttosto su di giri e alticcio quando viene deposto nella bara, quando vede il coperchio chiudersi sopra alla sua testa e anche quando sente le voci biascicanti dei suoi amici allontanarsi. La mente, solo per un attimo, si snebbia. Ha il raso della bara troppo vicino, le gambe non riescono a distendersi, c’è un silenzio assoluto. Gli occhi saettano nel buio, le mani tastano frenetiche il fondo. Una bottiglia di qualcosa che dovrebbe essere alcool, un giornale, un tubo per respirare, un walkie talkie. La mente si inceppa. Mancano tre giorni al matrimonio. Soffre di claustrofobia. Mancano tre giorni al matrimonio. Tre giorni. Matrimonio. Claustrofobia. Si assopisce, stordito dalle troppe bevute e dalla paura, in quella bara asfittica e inquietante. Poco distante, i suoi quattro amici, risaliti sul furgone e decisi a spassarsela un po’ prima di andare a recuperare lo sposo, hanno un terribile incidente. Il loro furgone si schianta. I sorrisi alcolici si spengono per sempre. Sul manto stradale, solo i riflessi delle luci delle ambulanze e un walkie talkie semi distrutto che non sfuggirà alla vista di un paio di occhi curiosi e bambini; occhi che cambieranno per sempre la storia personale di Michael. Adesso, però, una cosa è certa: le uniche persone che sanno dove si trova lo sposo sono morte e lui è a tutti gli effetti un uomo scomparso, un giovane uomo ricco e di successo che, a tre giorni dal suo matrimonio, sembra svanito nel nulla.
Il detective Grace, al centro delle cronache dopo aver ammesso di aver contattato un medium per risolvere un caso, avrebbe fatto volentieri a meno di occuparsi anche di questo problema. È un uomo stanco e provato, e niente di quella storia lo convince davvero.

Come si fa a sparire a pochi giorni dal matrimonio? E perché?

Quando compare Mark, le cose si complicano ancora. Migliore amico, testimone di nozze e socio in affari di Michael, la sera dell’addio al celibato l’uomo si trovava su un aereo, e non ha idea di cosa sia accaduto al suo amico. È una matassa senza il suo bandolo, un caos terrificante nel quale si muovono, come ragni isterici, mezze verità e silenzi assordanti. Intanto il tempo scorre, le ore passano, nella bara comincia a filtrare acqua, la paura mozza il respiro e impedisce il pensiero lucido. Per Michael i minuti sono davvero contati.

La prima indagine di Roy Grace è un romanzo ansiogeno ma sempre lucido, equilibrato in ogni sua parte, ben strutturato nei dialoghi, nelle descrizioni e nei personaggi che, pur comparendo per la prima volta, riescono a graffiare la memoria del lettore e rimanere quindi ben impressi, pronti per essere incontrati nuovamente e ri-conosciuti, come si addice ai personaggi delle saghe. Un viaggio col respiro trattenuto lungo corridoi poco illuminati, uffici fumosi e ingombri di carte, obitori immacolati e silenziosi a contatto con la rabbia, il dolore, l’omertà, il dubbio.

Di chi ci si può davvero fidare? Chi ci ama davvero? Quale mano, nel buio, è sempre pronta per afferrare la nostra e sostenerci? Roy Grace è un personaggio interessante con un passato personale ancora più interessante: impossibile quindi resistere alla tentazione di seguire sì le sue indagini, ma anche di conoscerlo meglio e di scoprire, una volta per tutte, la verità sulla sua storia.

Un romanzo corposo consigliato a tutti gli amanti del thriller più classico, dell’adrenalina sfrenata e a chi non soffre di claustrofobia.

(Caterina Bovoli)

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