Figli che odiano le madri, di Stefano Pastor
Il passato è un’esplosione… che non si può disinnescare.
Avete mai sentito dire da qualcuno che “si stava meglio, quando si stava peggio”? Ogni volta che sento dire questa frase mi viene da ridere. Credete sia vero che si stava meglio quando una semplice influenza si portava via mezza Europa, solo perché l’altra metà era impegnata a morire di peste? Oppure, era meglio quando la schiavitù era una pratica legale? È vero, vado a pescare esempi troppo lontani, dovrei convincermi che in mezzo alle bombe e agli attentati degli Anni di Piombo si stava benissimo… come no!
L’unico tempo che abbiamo a disposizione per stare meglio è il presente, anche perché non ne abbiamo altri a disposizione.
Lasciarsi spolpare dai ricordi o consumarsi nella speranza non sono due soluzioni adatte a migliorare la propria vita. Per stare meglio, possiamo solo fare il possibile perché il presente sia migliore affrontando tutte le difficoltà che un’idea del genere può comportare.
Lasciare che le cose siano come sono o confidare che un giorno tutto verrà dimenticato implica il pericoloso rischio di innescare una serie di conseguenze che potrebbero esploderci domani, in un presente futuro.
Figli che odiano le madri è il nuovo romanzo di Stefano Pastor, in cui quattro madri dovranno fare i conti con un passato che ritorna ed esige la propria vendetta.
Le quattro protagoniste sono diverse tra loro; Bianca è una pediatra, Nora una giovane donna senza scrupoli, Carla una maestra e Iside una wicca, eppure tutte sono delle pedine in un gioco macabro e crudele. Nella stessa notte tutte ricevono una telefonata in cui la voce di un bambino le chiama “mamma” e le prega di salvarlo dalle atroci torture a cui è sottoposto. Non si tratta di uno scherzo, poiché ognuna troverà una misteriosa scatola avvolta nel velluto in cui è contenuta la prova inequivocabile delle atrocità subite dal bimbo. Tutte accolgono l’appello disperato e, senza sapere nulla delle altre “mamme”, finiranno per incrociare i loro destini a Borgodimonte, un paesino isolato. Attirate da un misterioso assassino, ognuna dovrà fare i conti con il proprio passato e ritornare alla clinica, ormai abbandonata, in cui furono ricoverate e dove la loro esistenza fu cambiata per sempre.
Oltre a loro in paese arriva anche Vic, un fotografo ossessionato dall’infanzia, e la normale quotidianità della comunità viene stravolta quando nei boschi viene rinvenuto un cadavere di donna, in avanzato stato di decomposizione, legato a una quercia. Ai bordi del paese opera una comunità cristiana con usanze molto particolari, pericolosamente vicini all’eresia, retta da una “Madre” che potrebbe custodire nel profondo della propria coscienza il terribile segreto che lega le quattro donne.
Figli che odiano le madri, di Stefano Pastor, Fazi Editori, 606 pagine. € 9,90. Disponibile.
(Mirko Giacchetti)