Necronomicon: intervista a Pier Giorgio Lepori

Il Necronomicon è davvero un’opera di fantasia o c’è dell’altro? L’intervista al ricercatore Pier Giorgio Lepori.
Ciao Pier. È un vero onore averti ospite sul blog di Nero Cafè. Il tuo nome è ben noto nel campo della ricerca eterodossa. Ma per chi non ti conoscesse ancora, ti andrebbe di presentarti?
PGL: Molto volentieri, anzi ti ringrazio e ringrazio Nero Cafè per questo importante spazio concessomi. Mi chiamo Pier Giorgio Lepori, sono un ricercatore indipendente, appassionato di enigmi che riguardano il passato della nostra umanità. Sul web forse è più noto lo pseudonimo “Archeomisterica”, con il quale tengo conferenze – soprattutto in Biblioteca Zavatti a Civitanova Marche – e firmo le mie riflessioni. L’Eterodossia è ciò che potrei definire la mia ‘ultima frontiera’, quella visione dell’uomo improntata sull’importanza rivestita dal Mito e da una concezione “circolare” dell’esistenza, un processo di corsi e ricorsi non soltanto intuiti filosoficamente ma basati sull’osservazione delle stelle, primo “grande amore” celeste che ha arricchito la spiritualità di un’umanità transitata dai miti ctoni a quelli uranici, sulla Precessione degli Equinozi che i nostri grandi “maestri” eterodossi, De Santillana assieme a Von Dechend, hanno riconosciuto nel linguaggio mitologico delle antiche civiltà. Sono convinto che noi non apparteniamo alla prima grande civiltà tecnologicamente e antropologicamente avanzata: noi siamo oggi ciò che furono umanità scomparse ieri, probabilmente cancellate da cataclismi periodici che il Mito chiama “diluvi”: in realtà sono la normale ritmica esistenziale della Natura, da immaginare come il tracciato del battito cardiaco su un ECG.
A cosa ci riferiamo esattamente quando parliamo del Necronomicon?
PGL: A un libro misterioso che fu scritto da Abdul al Azraq denominato anche “Il Libro dei Nomi dei Morti” dove chiaramente non si fa riferimento a cadaveri o a trapassati bensì a qualcosa di più inquietante: resti di tradizioni perdute, dimenticate e… non umane. Il dipanarsi dei racconti nel testo si articola su tre movimenti: la “teologia” (io la definirei la gnoseologia, ovvero l’intera storia dalla creazione della vita terrestre, transitando per l’evoluzione degli shoggoth guidata dagli Esseri Antichi fino all’arrivo di Cthulhu con gli “esterni” e la perdita di potere da parte degli Esseri Antichi, alla loro estinzione), la fase delle evocazioni e il formulario, infine gli appunti e le formule stregoniche. Vi sono dei riferimenti al Mito molto forti, al di là dell’aura sinistra in cui si svolge l’intero racconto: persino l’arrivo di Cthulhu e degli “esseri piovra” dall’esterno potrebbe essere interpretato in due maniere: un “esterno” dimensionale oppure – come nel testo è abbastanza esplicitato – un esterno cosmico, stellare. Ne avrebbero ben donde i sostenitori della paleoastronautica nel riconoscere tracce di contatto all’interno del linguaggio criptico di al Azraq. Dopodiché è diverso il contesto della parte inerente la stregoneria in cui è possibile riconoscere simboli e pratiche non del tutto estranei alla magia nera intrisa ancora una volta di culti stellari: il cosiddetto ‘pentacolo di fuoco’ – ad esempio – altro non è se non l’eptagramma, ovvero numero e posizionamento dei 7 pianeti conosciuti nell’antichità compresi Sole e Luna.
Secondo molti il Necronomicon sarebbe frutto dell’immaginazione del grande autore dell’horror statunitense H.P. Lovecraft. Ci sono altri però che credono che la realtà dei fatti sia molto più complicata di così. A quali conclusioni ti hanno condotto i tuoi studi?
PGL: Lovecraft ha probabilmente ripreso un racconto originale redatto in greco e conservato nella Biblioteca Vaticana descritto molto bene da Pizzari in un testo omonimo (Necronomicon) edito, guarda caso, da Atanòr: di questo testo ne esistono due redazioni, quella più completa è datata 2003. Vi fu infatti una polemica sulla propria veridicità smentita poi dai fatti: il manoscritto greco era sotto l’archiviazione dei testi di Michele Psello, un eclettico intellettuale di Costantinopoli vissuto nell’anno 1000, scoperto proprio da Pizzari. Pertanto diventa chiaro che la faccenda prende una piega diversa…
Al di là della letteratura fantastica, che rilevanza potrebbe avere il Necronomicon?
PGL: Ti può sembrare la classica risposta da “un punto di pareggio”, in realtà è quanto possiamo rispondere effettivamente: tutto e nulla. Il manoscritto originale, sia chiaro, non è mai stato trovato; questa redazione che sembrerebbe essere la più accreditata deriva comunque da Psello che padroneggiava bene assai il greco: pertanto potrebbe essere lo stesso scrittore bizantino – riconosciuto oltretutto per la sua opera Le opere dei demoni oltre naturalmente alla famosa Chronographia, una storia degli imperatori bizantini – a spacciarsi per Teofilatto ovvero il personaggio che sostiene di aver riscritto l’opera di al Azraq. A mio modesto parere, così come le opere antroposofiche di Steiner o teosofiche della sua mentore Blavatsky, una fetta di verità dovuta all’esplorazione di mondi che non ci appartengono direttamente può sussistere; ma come si esprimeva il maestro Steiner stesso nelle sue Conferenze, certe esperienze dovevano essere considerate con prudenza a causa dell’impossibilità di riferire attraverso il normale linguaggio umano certe “visioni” per esempio akasiche.
Prima di lasciarci, per chi volesse esplorare le varie tematiche della ricerca eterodossa, potresti indicarci quali sono i siti che gestisci?
PGL: Certamente. Anzitutto il sito www.archeomisterica.com dal quale si accede a tutti gli altri collegamenti tra cui la fanpage di Archeomisterica su Facebook sulla quale sono presenti parecchi articoli e riflessioni nonché le stesure delle Conferenze, il Channel YouTube Archeomisterica e il Blog “Confutatio” (www.ame-confutatio.blogspot.it) dove io insieme ad altri amici filologi, archeologi, ebraisti, storici e appassionati come me polemizziamo con l’Autore Mauro Biglino a proposito delle tesi neo-evemeriste.
Ho l’onore di essere amministratore – sempre su Facebook – insieme ad altri amici della fanpage Tracce d’Eternità e relativa webzine diretta da Simone Barcelli.
Inoltre collaboro con A.S.P.I.S. (Associazione Scientifica per il Progresso Interdisciplinare delle Scienze) www.aspis.info dove stiamo concentrando le forze per fare assurgere l’Eterodossia al rango di disciplina scientifica.
È stato un vero piacere averti ospite qui, Pier. Ti ringrazio di cuore per la disponibilità e ti faccio un grosso in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
PGL: Sono io che ringrazio te e Nero Cafè, onorato e ricambio volentieri l’augurio per voi tutti di essere sempre al top.
(Roberto Bommarito)