Giuria Premio Polidori: tre domande a Valeria Barbera
Oggi proseguiamo con le interviste lampo ai giurati del Premio John W. Polidori per la Letteratura Horror e stavolta è il turno di Valeria Barbera.
1. Com’è stata l’esperienza da giurato per il Premio Polidori?
Entusiasmante e istruttiva. Sono felice di aver potuto dare il mio contributo per la valutazione dei romanzi pervenuti, alcuni davvero di pregio. Avevo fatto parte di giurie cinematografiche, in passato, ma il Polidori è stata la mia prima volta nell’ambito letterario. Perciò vi ringrazio di avermi inclusa tra i giurati.
2. Qual è il tuo pensiero sullo stato della letteratura di genere in Italia?
Quello italiano è un pubblico difficile da agganciare, vuoi perché da noi si legge molto meno che all’estero, vuoi perché scontiamo un concetto di letteratura radicata nei classici e nel mainstream, mentre la narrativa di genere, come l’horror, viene considerata serie B. Credo però che le cose stiano cambiando, anche grazie alle valide iniziative di Nero Cafè.
3. Hai progetti in ambito letterario?
Ho sempre amato leggere e scrivere, ma i libri mi limitavo a recensirli su un mio blog. Dal 2011 ho deciso di confrontarmi con l’editoria, studiando con professionisti del settore. Finora ho pubblicato diversi racconti, conseguito buoni risultati ai concorsi, anche editato alcuni libri. Da più parti mi consigliano di continuare la strada, cosa che farò senz’altro.