Sinister, di Scott Derrickson

Questo è un classico esempio di film originale mal sfruttato.

Diciamolo subito, la pellicola è interessante, l’indagine intrapresa dal protagonista – un cinico e antipatico Ethan Hawke – si dipana con buona suspense fino al punto di svolta, dove si arriva quasi in contemporanea con lo spettatore.

La trama è semplice. Hawke è uno scrittore fallito ossessionato dal voler scrivere la storia che possa rialzare le sorti della sua vita e della famiglia, che si sta disgregando. Così si trasferisce in una casa nuova, teatro di un massacro, con l’intenzione di calarsi meglio nell’ambiente e poter trovare l’ispirazione per scrivere il suo pezzo.

Solo che, ovviamente, sarà una pessima idea. Scoprirà suo malgrado che ciò che è accaduto alla famiglia precedente ha iniziato a manifestarsi anche nella sua e da quel momento ogni sua scelta – sbagliata – è un gradino in discesa verso l’inferno.

Qui potete guardare il trailer.

Purtroppo, bisogna dire che non si empatizza con il personaggio, che risulta sciocco e sgradevole per via delle sue decisioni, una più stupida e azzardata dell’altra. Risulta perfino poco credibile. Non mancano nemmeno le scene in casa, al buio, quando si potrebbe accendere comodamente la luce per scoprire se c’è qualcuno nascosto. Insomma, anche qui non mancano le solite ricorrenti banalità dei film horror degli ultimi anni.

Per farla breve, altro potenziale sprecato.

Due coltelli e mezzo.

(Daniele Picciuti)