Nailbiter, di Patrick Rea
Partiamo da un’idea interessante, che mescola tema della catastrofe a un horror del tipo “villaggio dei mostri”. Che poi siano lupi mannari che si eccitano con la tempesta invece che con la luna piena, poco importa.
Prendiamo una madre e tre figlie in cerca di riparo durante il tornado e rinchiudiamole in una cantina, dove una vecchia e i figli mostri le tengono in ostaggio come lauti pasti.
E facciamole morire una a una come se non fossero altro che carne da macello. Fregandocene anche un po’ del fatto che uno spettatore possa essere stufo delle solite stragi degli innocenti. Come se si dovesse accettare per partito preso – solo perché è un horror, chiaro, e negli horror si muore per forza – che tutta la famiglia finisca beatamente distrutta così, in un’epoca in cui i minori già se la passano male nella realtà, fra pedofili e maltrattamenti. Ammazziamoli pure nei film, tanto non se ne accorgerà nessuno…
Ecco, riassumendo in poche righe un film abbastanza insulso, il Terzo Occhio si ben guarda dall’aggiungere altro. Da evitare, decisamente.
Nel cast Erin McGrane, Meg Saricks e Mark Ridgway.
Un coltello.
(Daniele Picciuti)