Il demone di carta, di Luigi Milani
Titolo: Il demone di carta
Autore: Luigi Milani
Editore: Graphe.it Edizioni
Anno: 2017
Sinossi
Alessio Notte non è mai riuscito ad accettare la separazione dalla fidanzata e ha iniziato a stalkerarla.
Sottoposto a misure restrittive da parte del Tribunale, Alessio ha ripreso a lavorare presso la Distortion, studio d’animazione della Capitale. Qui conosce Hugo Voss – un tempo affermato cartoonist, oggi tossicomane perso – dedito alla realizzazione di fumetti epic-fantasy che hanno per protagonisti divinità sanguinarie, nemiche giurate della razza umana.
Notte e Voss divengono amici, e quest’ultimo coinvolge l’amico nei suoi deliri artistici al limite della schizofrenia: l’artista è infatti convinto che le sue creazioni vivano davvero, sia pure nella dimensione delle tavole a fumetti.
Ma a volte realtà e finzione possono confondersi, in un gioco di ruoli che può rivelarsi fatale…
La recensione di Nero Cafè
Ho di nuovo l’onore di stilare una recensione l’Associazione Nero Cafè, questa volta riservandola a una monografia firmata Luigi Milani.
Da grafica freelance, spezzo subito una lancia in favore della cover: semplice, essenziale, variopinta ma cupa al punto giusto. Il soggetto rappresentato ben si sposa col titolo e con alcuni elementi contenuti nella storia.
La narrazione è scorrevole e coinvolgente; arriva, insomma, a incuriosire il lettore, il quale non può fare a meno di proseguire il racconto. Non annoia mai, al contrario incentiva ad avanzare sino alla scena finale.
L’opera è lineare: nonostante Alessio Notte rievochi vicende passate, esse vengono amalgamate al presente narrativo, senza flashback né flashfoward, rendendo così la lettura più classica e agevola per qualsiasi tipo di pubblico.
Lo stile di Milani è un ottimo compromesso tra tradizionalismo e modernismo. Per me, indubbiamente il punto forte dell’intera opera. La struttura sintattica, come per ogni buon autore horror che si rispetti, è ricercata e caratterizzata da periodi medio-lunghi, ma Milani è abile abbastanza da non farle perdere fluidità. Proprio tale modus scribendi è capace di far immedesimare il lettore negli avvenimenti e nella psiche dei personaggi principali.
I personaggi sono caratterizzati più che altro sotto l’aspetto psicologico, tralasciando quello fisico. Lo status mentale è, comunque, ben delineato ed è sufficiente a dare al lettore una panoramica interiore dei personaggi.
L’ambientazione oscilla tra fumosità e nitidezza. Nella prima parte della narrazione gli scenari non sono descritti, lasciati alla fantasia libera del lettore. Nel prosieguo, invece, gli ambienti e i luoghi assumono contorni più definiti e descrittivi, utili a dare maggior realismo ai personaggi e agli eventi.
Personalmente ho trovato un racconto gradevole, molto ben scritto e forte a livello narrativo. Ho apprezzato tantissimo lo stile, decisamente adatto al genere e in grado di stuzzicare tutti i lettori, anche coloro che prediligono gli scritti più classici. A voler trovare i pelo nell’uovo forse lo svolgimento è un tantino troppo veloce, in particolar modo sul finale. L’idea è buona e gradevole, personalmente avrei gradito che la storia fosse più lunga, permettendo un approfondimento ulteriore dei personaggi primari e secondari.
Nonostante ciò, però, mi sento di consigliarne la lettura: la storia è assai piacevole e lo stile, a mio avviso, è davvero interessante. Complimenti all’autore e un sincero in bocca al lupo per le pubblicazioni future.
Valutazione: 3 coltelli e mezzo
(Tatiana Sabina Meloni)