Exit Humanity: un western-zombie da vedere
![](https://nerocafe.net/wp-content/uploads/2015/01/exithumanity-1024x576.jpg)
Era da tempo che volevo guardare questo film, ne avevo sentito parlare bene da ogni parte e non potevo che appurare se tali voci fossero affidabili o meno. Devo ammettere che avevano ragione.
Siamo di fronte all’ennesima apocalisse zombie, naturalmente, stavolta ambientata in Tenneesee alla fine della guerra di Secessione in America, un’epoca storica suggestiva e “nuova” per questo filone. Di partenza, è già un punto a suo favore. Se aggiungiamo una fotografia e un montaggio ben fatti, alternati a stralci visivi in stile graphic novel, ecco che ci possiamo rendere conto di come il regista John Geddes abbia avuto un occhio di riguardo anche alla confezione di una pellicola che, a ben vedere, ha ricevuto nomination a diverse rassegne.
Protagonista della vicenda Edward Young (Mark Gibson) che, ritrovatosi solo dopo aver perso la sua famiglia in seguito a un attacco zombie, trova come unico scopo per continuare a vivere la promessa fatta a suo figlio quando era ancora vivo: condurlo alle cascate in cui lui stesso, durante la guerra, riusciva a trovare un po’ di pace. Ma portare le ceneri di Adam laggiù sarà una lunga traversata e, durante il cammino, finirà per imbattersi in Isaac (Adam Seybold) che gli chiede di aiutarlo a liberare sua sorella Emma (Jordan Hayes, nota per il ruolo di Sarah nella serie tv Helix) dalle grinfie del Generale Williams (Bill Moseley, noto per le innumerevoli parti da villain in film come La casa del diavolo e La casa dei 1000 corpi). Il Generale, con l’aiuto del dottor Johnson (Stephen McHattie, visto in Watchmen, 300. L’albero della vita) e dei pochi uomini rimastigli fedeli, cerca disperatamente una cura al morbo che infesta le sue terre, attraverso però il sacrificio indiscriminato di gente innocente, che sottopone al “morso” nella speranza di trovare qualcuno che ne sviluppi l’immunità. Sulla strada di Edward comparirà anche Eve (Dee Wallace, nota per i suoi ruoli negli anni 80 in film del calibro di E.T. – L’extraterrestre, Cujo, Critters), un’anziana solitaria additata da molti come strega, che custodisce un segreto inconfessabile. Voce narrante nel film quella di Brian Cox (Deadwood, Bravehaert, Bourne Identity).
C’è una certa profondità in Exit Humanity, una disperata ricerca di una via d’uscita, condita dalla solitudine di un uomo che, ancora legato alla sua vita passata, non riesce a guardare avanti e ricominciare. I morti viventi, qui, sono visti dapprima come il nemico da abbattere, poi come la tragica conseguenza di un errore, infine addirittura come possibili involontari alleati nel riscatto finale.
Quattro coltelli.
(Daniele Picciuti)