Blind Alley, di Antonio Trashorras
Dalla Spagna un film per certi versi interessante, che vuole ripercorrere la struttura narrativa del ben più famoso Dal tramonto all’alba. Anche qui, tutto inizia come un thriller, con un assassino che uccide tra i vicoli di una cittadina decadente, dove la notte è bene starsene chiusi in casa, al sicuro, piuttosto che girare per la strada.
Di seguito il Terzo Occhio si concederà un po’ di spoiler ma, ne è certo, non guasterà nulla che non sia già di per sé poco appetibile.
La protagonista, Rosa (una bellissima Ana De Armas), viene sorpresa in una lavanderia a tarda sera da un ragazzo (Diego Cadavid) che, dapprima sembra salvarla da un vagabondo, poi si rivela essere invece un crudele psicopatico. Ma non è tutto. Quando in aiuto di Rose arriva una donna sconosciuta (l’inquietante Leonor Varela), la situazione precipita, poiché la nuova arrivata non è affatto ciò che sembra.
Quello che prima era un thriller, si trasforma in un horror popolato da vampiri.
Se, nel complesso, il film mescola una bella idea – anche se non originale – con personaggi di un certo fascino, dall’altra la pessima regia (e sceneggiatura) ne inficiano la buona riuscita. Un film lento, a tratti noioso, che si riprende solo in alcuni punti ma senza mai appassionare veramente.
Il Terzo Occhio sentenzia: un coltello.
(Daniele Picciuti)