Dylan Dog 337: Spazio Profondo
E così, finalmente, dopo un’attesa di circa un anno, è approdato nelle edicole del Bel Paese l’albo che segna l’avvento di Roberto Recchioni nelle ambite vesti di scrittore/sceneggiatore, oltre che curatore, di Dylan Dog. Si tratta del n. 337 della serie regolare, intitolato Spazio Profondo. Disegnata da Nicola Mari, straordinariamente a suo agio con l’inedita (almeno per Dylan Dog) ambientazione dell’albo – tra l’horror e la SF, per intenderci – la storia è sì parto della mente perversa dell’impetuoso Recchioni, ma in realtà avrebbe potuto tranquillamente essere pubblicata a parte, magari in uno dei vari albi speciali nei quali si articola ormai la vasta produzione del bel Dylan.
La ragione è presto detta: la storia è, a quanto pare di capire, slegata dalle normali vicende del nostro amato Indagatore dell’Incubo. Potrebbe essere considerata alla stregua di un “fill-in”, per dirla alla maniera dei lettori Marvel/D.C. Comics, e infatti la stessa Bonelli la presenta come una specie di gustoso antipasto alla gestione Recchioni. Il quale si diverte a far vivere al nostro eroe, o meglio a un suo clone del futuro – siamo nell’anno 2427 – un’avventura che omaggia scopertamente da un lato gli affascinanti temi affrontati in film come Solaris del grande regista russo Andrej Tarkovskij, tratto dal romanzo omonimo di Stanislaw Lem e oggetto di un recente remake da parte di Steven Soderbergh. L’altro evidente, “mostruoso” (sì, in senso letterale) riferimento è Alien, tenuto ben presente dal bravissimo Mari nella rappresentazione dei demoni contro i quali si trova a combattere il Dylan Dog del futuro nel corso della vicenda. Né mancano echi dalla saga di Dan Simmons. Hyperion. Non mancano neppure sfiziosi riferimenti alla storia britannica, dai nomi delle astronavi che citano celebri personaggi politici (l’odiatissima Margaret Thatcher, ad esempio) alla tradizione marinara del fu Impero Britannico.
Che dire? Citazioni e omaggi a parte, la storia è ben scritta e funziona bene. Recchioni, che i lettori tradizionali e i fan di lunga data di D.D. guardano a volte con sospetto, mostra di sapere il fatto suo. Conosce bene il personaggio creato da Tiziano Sclavi, nulla da osservare in proposito. Sul versante grafico, come già accennato, Mari compie un lavoro egregio, impreziosito dai colori e dagli effetti grafici di Lorenzo De Felici. Ebbene sì, l’albo è a colori, a sottolineare l’importanza dell’uscita. Di grande richiamo e inconsueta anche la copertina del “solito” Angelo Stano.
Insomma, la partenza del nuovo Dylan Dog ci pare promettente. Attendiamo fiduciosi i prossimi numeri.
Dylan Dog n. 337 Spazio Profondo
Soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni
Disegni: Nicola Mari
Copertina: Angelo Stano
Colori: Lorenzo De Felici
(Luigi Milani)