Corti: Il tempo di un respiro
Un respiro.
Sia chiaro, non sono stato mai un buon cristiano e, a dire il vero, non ho nemmeno indossato troppo a lungo quei panni, c’erano un po’ troppe cose che mi andavano strette.
La prima e forse la più ovvia è: perché tutto quello che mi piace è peccato? Dico io, perché mai dovrei vivere una vita triste per avere in cambio un’eternità ancora più triste? Va bene, bollatemi come epicureo gaudente, anche se Epicuro non era uno che sapeva divertirsi, ma sto comunque dalla parte degli uomini.
E dietro a Ivan Karamazov c’è una fila di persone che vogliono restituire il biglietto per scendere dalla creazione; una giostra dove gli innocenti possono soffrire. Una trappola del genere non la giustifichi solo con “l’imperscrutabile volontà divina” a meno che Dio non sia cattivo.
Vi avviso, questa affermazione potrebbe anche essere considerata una bestemmia.
E vogliamo parlare del tempo a disposizione per insozzarsi l’anima? Mi battezzano, senza chiedermi il permesso, ma posso sempre rimediare e commettere abbastanza peccati per scegliere la dannazione eterna.
Chi non vive nemmeno il tempo per essere battezzato, che fine fa? Si ritrova sulle spalle il peccato originale e non ha scampo: l’anima finisce nel limbo senza passare dal via.
Per uscire dalle chiacchiere, provate a immedesimarvi con chi ha perso un figlio, prima di riuscire a dargli un nome.
Fa male, vero? La religione vi consolerà assicurandovi che l’imperscrutabile volontà divina l’ha spedito in un luogo pieno di brava gente non battezzata, comunque buio e vicino all’Inferno.
Forse basterebbe giusto il tempo di un respiro per salvarlo e renderlo degno del Paradiso.
Una sistemazione che a questo punto sembra essere migliore.
Il tempo di un respiro è anche il titolo di un cortometraggio di Annamaria Lorusso in arrivo dal circuito del cinema indipendente italiano. In un periodo di crisi in cui le produzioni “ufficiali” languono in originalità e contenuti, esiste una realtà di registi e attori che, lontano dai problemi di piacioneria ai limiti della pornografia, si impegnano per realizzare dei prodotti di qualità.
Il soggetto è ispirato a una storia realmente accaduta e narra le vicende di Claudia, una madre disperata per la prematura morte del figlio, che si mette in viaggio nella speranza che il miracolo del “Repit” non sia una menzogna; nel 1767 in una antica chiesa di Soriso si sono verificati diversi miracoli; le anime dei bambini venivano richiamate alla vita per essere battezzate.
Disposta a tutto, la protagonista giunge sul posto e conosce Marco e Luna, ma qualcosa di oscuro si aggira per i boschi dei dintorni. Voci e strane visioni iniziano a tormentarli sino a farli sprofondare nello spettro demoniaco del Repit.
Il tempo di un respiro, diretto da Annamaria Lorusso ed Emilio Perrone. Interpretato da Annamaria Lorusso, Diana Bologna, Emilio Perrone, Danilo Uncino, Luna Cacciatori e con la partecipazione straordinaria di Roberto D’Antona. Genere horror, drammatico. Uscita prevista per settembre 2014.
(Mirko Giacchetti)