Videogame: Metro Last Light
Immaginate di essere cresciuti nei tunnel di una delle metropolitane più vecchie al mondo, perché la superficie è ancora avvelenata dal fall-out radioattivo. Fate finta, solo per un momento, che il vostro mondo si divida continuamente in un’insopportabile dicotomia.
Sopra e sotto, fascista e comunista, vivo e morto, dentro e fuori.
E voi siete in mezzo a tutto ciò.
Benvenuti nella metro di Mosca.
Quando nel 2010 uscì Metro 2033, rimasi estasiato da quello che i ragazzi della 4Agames erano riusciti a creare: un gioco carico di pathos, tratto dall’omonimo romanzo di Dmitrij Alekseevič Gluchovskij. Ambientato nei sotterranei di Mosca, vent’anni dopo l’olocausto nucleare che ha costretto i moscoviti a rifugiarsi nelle viscere dei tunnel metropolitani, siete chiamati a impersonare Artyom, un ragazzo che si ritrova in breve tempo a dover sventare una terribile minaccia, rappresentata da creature mutate con capacità psichiche, chiamate i “Tetri”. Scopre presto che il pericolo non proviene solo da una natura mutata e ostile ma anche dai sopravvissuti stessi e sarà costretto a compiere una scelta mostruosa per salvare quel che resta della società.
Il Team della 4Agames riuscì allora a dar vita a un prodotto davvero valido, innovativo sotto molti aspetti: sequenze interattive di qualità cinematografica e colpi di scena ben dosati, la necessità di doversi confrontare con la cronica assenza di munizioni e filtri antigas, uniti a un’ambientazione tetra e claustrofobica, garantivano ore di divertimento.
In questo sequel vi troverete nuovamente nei panni di Artyom. Divenuto ranger del gruppo Sparta, convive col peso delle scelte prese nel primo capitolo. Il nuovo pericolo è ora rappresentato dalle velleità di dominio delle fazioni politiche interne alla Metro, rappresentate da Neonazisti e Comunisti. In un gioco di dualismi, tradimenti e false speranze, condurrete Artyom alla conclusione di ciò che aveva iniziato in Metro 2033, non senza la presenza di abbondanti (e in diversi casi prevedibili) colpi di scena.
Metro Last Light è un gioco eccezionale per molti versi e assolutamente nella norma per molti altri. Ha diversi punti deboli, soprattutto nella trama che risulta essere abbastanza chiamata. Il motore grafico fa il suo dovere, garantendo ambienti spettacolari e un’azione fluida su macchine di media potenza, risultando in un titolo FPS piacevole (avendo ereditato le soluzioni innovative del primo capitolo) e d’atmosfera, ma è solo con un hardware veramente spinto che MLL si trasforma.
Giocato al massimo del dettaglio grafico diventa un’esperienza assolutamente realistica, in grado di tenervi incollati alla sedia per ore, nonostante lo story arc non lasci urlare al miracolo. In modalità Ranger poi, verrete privati addirittura dell’interfaccia grafica, lasciandovi senza munizioni e filtri antigas in situazioni disperate e prolungando la longevità di diverse ore – inutile dire che la difficoltà diventi addirittura frustrante in alcuni passaggi.
In definitiva è un ottimo survival horror, estremamente curato e godibile per tutti gli amanti del genere. Il suo punto di forza è rappresentata senza dubbio dall’ambientazione e dall’infinita quantità di particolari che aiuta a calarsi nel mondo in rovina di Artyom e compagni. È questo che rende MLL degno di essere giocato, non tanto la storia (tutt’altra faccenda per i romanzi dai quali è tratto) quanto il setting e gli ambienti, realizzati in maniera maniacale. Sembra che in questo gli sviluppatori russi siano veramente bravi (basta ricordare i vari S.T.A.L.K.E.R., liberamente ispirati al capolavoro di Tarkovskij, dove l’intera zona di Chernobyl è stata ricreata con cura certosina) riuscendo a entrare nel panorama videoludico di qualità a gamba tesa.
Personalmente, mi sento di consigliare MLL a chiunque sia un amante del genere post-apocalittico e delle ambientazioni sovietiche. Se avete amato i vari S.T.A.L.K.E.R., gli urban fantasy di Luk’janenko e la sua saga de “I Guardiani”, o semplicemente siete dei fanatici del post-nucleare, questo è il gioco che fa per voi, e vi soddisferà anche se non godete di una macchina potentissima sulla quale farlo girare. Nel caso le vostre inclinazioni non siano di questo tipo, invece, MLL può stupire solo se potete alzare i dettagli del motore grafico al massimo, per godere dell’eccezionale lavoro di programmazione svolto dai ragazzi della 4Agames.
(Alberto Della Rossa)