Storia di un poliziotto Cannibale a New York

No, non stiamo pubblicizzando un nuovo capitolo della saga cinematografica di Maniac cop in cui il cattivo da sadico si trasforma in cannibale. Certo, sarebbe molto più rassicurante lasciare alla fiction un’ipotesi del genere, purtroppo però si tratta di qualcosa che poteva accadere nella realtà.

Avevamo già parlato di atti di cannibalismo a Miami, probabilmente dovuti al diffondersi di una nuova droga sintetica, il mefedrone, che sembrerebbe provocare stati di allucinazione tali da indurre chi l’assume a mordere altre persone. In America si sono successivamente registrati altri casi, sempre legati agli effetti della droga, perciò improvvisi e imprevedibili. Il caso che stiamo per presentarvi, però, è completamente diverso.

Secondo quanto dichiarato dall’Fbi, il ventottenne italo–americano Gilberto Valle, agente di polizia di New York, voleva infatti  mangiare almeno 100 donne, motivo per cui si consigliava via mail con altri aspiranti antropofagi su come trovare il modo migliore per “rapire, violentare, torturare, uccidere, cucinare e mangiare parti del corpo di diverse donne”. Si chiedevano in particolare quanto grande dovesse essere un forno per cuocere una donna intera e Valle rispondeva che il suo era “grande abbastanza da cacciarla dentro con le gambe ripiegate su sé stessa”. In cambio di 5.000 dollari si proponeva pure di rapire per conto di un suo corrispondente una ragazza a scopo di stupro.

Per fortuna la moglie ha scoperto l’allucinante scambio di mail e ha denunciato il marito. Comprensibilmente è anche fuggita di casa con in braccio la figlia di pochi mesi, temendo che entrambe potessero finire nel macabro menu dell’uomo che aveva sposato.

Gli agenti dell’Fbi all’inizio sono stati molto cauti sulla vicenda, soprattutto perché riguardava un tutore dell’ordine come loro, perciò quanto più lontano possibile dall’immagine comune che si ha dei serial killer; quando però si sono imbattuti in un file dal titolo “Schema su come sequestrare e cucinare la vittima numero 1” e in cui vi erano scritte frasi come “pensavo di immobilizzarla per bene usando qualche tipo di marchingegno, poi cucinarla a fuoco basso tenendola viva il più a lungo possibile”, mercoledì 24 ottobre hanno prontamente arrestato l’uomo. In altri file c’erano i nomi di potenziali cento vittime, alcune delle quali in qualche modo legate a Valle, anche se magari solo superficialmente.

Non sappiamo se Gliberto Valle si sarebbe davvero trasformato in una sorta di Hannibal Lecter in uniforme; è inquietante però notare come molti serial killer desiderino entrare nei corpi di polizia. Il caso più noto è quello di Gerard John Schaefer, condannato all’ergastolo per due omicidi, anche se si sospetta che abbia ucciso più di 30 ragazze. Assunto nel 1972 in prova nel dipartimento di Wilton Manors, ne fu allontanato perché aveva usato il lavoro per impossessarsi di informazioni relative a giovani donne che avevano commesso infrazioni stradali. Passò allora alla contea di Martin e ci riprovò. Proprio mentre indossava la divisa fu arrestato il 21 luglio del 1972 per aver sequestrato due autostoppiste. Uscì dietro pagamento di una cauzione e il 27 settembre rapì, torturò e uccise Susan Place (17 anni) e Georgia Jessup (16).

(Biancamaria Massaro)