Dimmi la verità, di Adam Rossi
Titolo: Dimmi la verità
Autore: Adam Rossi
Editore: goWare
Anno: 2014
Prezzo: 4,99 euro
Sinossi.
A volte è difficile mandare giù la verità. Ma quando riesci a farlo, puoi anche decidere di nasconderla. In fondo, c’è sempre qualcuno di sacrificabile. Fra le luci e le ombre di Milano, il solco di un peccato originale attraversa due realtà diametralmente opposte ma destinate a scontrarsi. Alex, un bravo ragazzo legato al padre Bernardo e al fratello Pietro, costretto su una sedia a rotelle. Toffee, uno scarto della società senza scrupoli, con un solo vero amico, il giovanissimo e fidato Enzino. La collisione avviene quando tre strampalati rapinatori entrano in casa di Bernardo, innescando una reazione a catena che abbatterà le distinzioni fra vittime e carnefici, fra vero e falso.
La recensione di Nero Cafè.
“Quella era un’occasione che non gli sarebbe mai più ricapitata. Eppure lui non sapeva come si uccide una persona. Continuava a chiedersi se ne sarebbe veramente stato capace.”
Andrea (questo il vero nome dell’autore) comincia bene, ci piace.
Dà inizio al suo thriller in modo lento, dolce e sinuoso. Ci attira negli anfratti della sua mente e della sua fantasia con rispetto e senza strappi. Ci lascia il tempo di abituarci a Milano, allo scorrere del tempo, ai personaggi (non molti ma tutti interessanti) che popolano il mondo di Dimmi la verità.
È un cammino che incuriosisce e che appassiona, che fa nascere simpatie e alleanze.
Alex e Pietro, fratelli affettuosi e bravi ragazzi.
Lu e Stefano, amici fedeli.
Bernardo padre di Alex, Bernardo padre di Pietro, Bernardo uomo, Bernardo lavoratore di successo, Bernardo e le sue fragilità.
Quando ormai ci siamo abituati al ritmo cadenzato di questo romanzo, tutto viene buttato all’aria pezzo dopo pezzo, capitolo dopo capitolo, e la schiena del lettore non può fare a meno di irrigidirsi, il cuore di aumentare le sue pulsazioni, gli occhi di stringersi durante la lettura.
Se prima il titolo del romanzo era del tutto innocuo, ora riesce a dare i brividi.
È uno scatto da centometrista, quello di Adam/Andrea, che lascia senza fiato.
I colpi di scena (alcuni più azzeccati, altri meno) sono tanti, i rovesciamenti di prospettiva pure e quello che poteva sembrare prima adesso non è più e quello che è ora tra poco non sarà già più.
Ci si abitua in fretta a questi ritmi, si cammina e poi si corre senza fare nessuno sforzo.
Tutto è reso più snello e scorrevole dai tanti dialoghi (seppur non sempre brillanti) che ci accompagnano durante la lettura di questo romanzo, e dalle riflessioni private dei singoli protagonisti che riescono anche a dare movimento alla struttura.
Tralasciando qualche imperfezione nel testo (soprattutto punteggiatura) si può dire sicuramente che si tratta di un giallo “Made in Italy” piacevole e che porta inevitabilmente a chiedersi – come spesso accade – che cosa saremmo capaci di fare per amore (o per odio).
(Caterina Bovoli)