Premio Polidori: tre domande a Cristina Lattaro

E, dopo aver annunciato i finalisti della sezione Editi, torniamo alle interviste con i giurati del Premio Polidori. Stavolta è il turno di Cristina Lattaro.

1. Com’è stata l’esperienza da giurato per il Premio Polidori?

Da lettrice onnivora, grazie al premio Poldori ho letto molto e ho letto variegato e già per questo l’esperienza è da considerarsi più che positiva. Tuttavia, far parte in un certo qual modo, a tempo determinato, del mondo di Nero Press è stato di per se stesso accattivante poiché sto seguendo l’evolversi di questa associazione con interesse e con grande stima.

2. Qual è il tuo pensiero sullo stato della letteratura di genere in Italia?

Adoro la letteratura di genere. Ho passato dieci anni della mia vita a leggere King, amandolo spassionatamente. Tuttavia non posso che biasimare l’eccessiva offerta di dubbia qualità che impoverisce i generi. Rarissimi sono infatti gli autori che riescono a rispettare i canoni di un filone narrativo arricchendolo in modo originale e dell’ennesimo horror uguale a decine di altri horror, sinceramente, non credo che abbia bisogno nessuno.

3. Hai progetti in ambito letterario?

Molti progetti, sia a livello di scrittura che come divulgatrice. Come autrice ho ventotto storie avviate sul computer, alcune sviluppate ben oltre la metà. Come divulgatrice sto mettendo su una web tv e stringendo accordi per creare opportunità con le strutture della mia città. Come al solito però, l’uomo propone e Dio dispone…


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