Una lama di luce, di Andrea Camilleri

Vederci chiaro.

Se non c’è il trucco, non inganna e non affascina. Scoprire quanto la mano è più veloce dell’occhio è solo uno degli elementi che ci spingono a indagare il gioco di prestigio. Niente, oltre alla nostra voglia di apparire più scaltri, solletica l’ego. Professare di essere quelli che non si “lasciano ingannare” o quelli che “scoprono tutto” mi sembra l’occasione adatta per apparire come un “guascone”. Quando si millanta di essere capaci di fare qualcosa di inutile, si può ricevere della simpatia, ma quando questa mania cresce e diventa “tuttologia” oppure “ho XX anni”, allora le cose si mettono male. Molti predicatori della disillusione sono degli illusi cronici; credono, contro ogni evidenza, nella loro poca fede, elevando a legge quello che pensano di avere capito e accontentandosi di esserne ingannati. Questi conoscitori del reale, sempre che sappiano su quale pianeta vivono, vi diranno sempre le loro verità su tutto. Gente che assaggia il Wasabi e pensa già di poter parlare anche il cinese.
Se sanno così tante cose, perché non fanno nulla per cambiarle? Si lamentano sino alla morte, hanno opinioni che fanno il surf sulle onde televisive e hanno una scorta infinita di soluzioni fai da te, ma perché non agiscono? Perché non iniziano la loro rivoluzione e migliorano il mondo che, a loro dire, ha avuto l’onore di accoglierli?
Perché parlare non costa fatica ed è semplicissimo. Non siamo quello che diciamo di essere, ma siamo quello che facciamo.
Sapendo fare cose che altri tre miliardi di persone fanno ogni giorno, come possiamo crederci l’unico Dio della materia? Quando facciamo qualcosa che non ci riesce, allora la colpa è di qualcun altro? Troviamo sempre chi non ci ha capito oppure ce l’aveva proprio con noi?
Bisogna portare in giro il lumicino della meraviglia, agire per cambiare e non credere sempre di sapere come stanno le cose, perché noi tutti non sappiamo nulla.
Una piccola luce può proiettare una lama sottilissima nel buio; uno stiletto che trafigga l’oscurità, squarciandola.
Una lama di luce di Andrea Camilleri è un libro del ciclo Montalbano. Migliaia di immigrati hanno invaso Lampedusa e il Ministro degli Interni vuole osservare come viene gestita l’emergenza. Tra le varie tappe è previsto l’arrivo del politico a Vigata. In fuga dalla visita ministeriale, l’ispettore va a gustarsi una mostra di pittura di Donghi, Morandi, Guttuso e Mafai. Nell’occasione, Montalbano conosce Miriam, la proprietaria della galleria d’arte. Tra i due nasce una strana amicizia che sembra mettere in crisi il legame con la moglie Livia. Negli stessi giorni un caso di furto e stupro ai danni di una donna reclama una soluzione. Il caso sembra risolto con un delitto d’onore quando viene trovato il cadavere dell’ex fidanzato della vittima. Saranno alcuni piccoli dettagli a incuriosire Montalbano, conducendolo verso una verità che non è così scontata come sembra.

Una Lama di Luce di Andrea Camilleri, Sellerio Editori, € 14. Disponibile a giugno 2012.

(Mirko Giacchetti)