You’re next, di Adam Wingard
Un film che inizia come il più banale degli horror animati da serial killer dotati di maschere nel proprio corredo di assassini, passa per un dramma familiare appena accennato – e che, pure, dovrebbe essere alla base dell’intera vicenda – e finisce per stravolgere i ruoli di prede e predatori.
Finalmente, potremmo dire.
La presenza della timida e innocente – in apparenza – Natalie, interpretata da una ferocissima Sharni Vinson (già vista in Shark 3D), riesce nella seconda metà del film a far passare in secondo piano le evidenti lacune nella sceneggiatura. Alla fine, quello che rischiava di essere un pastrocchio riesce a intrattenere, divertire, e a soddisfare lo spettatore che, per una volta, giunto ai titoli di coda, non se ne va con la sensazione di aver visto il solito splatterone, sebbene di sangue – chiariamolo – ce ne sia a iosa.
Non manca l’ironia, come quando la protagonista è costretta ad ammettere, gelida, di aver ucciso uno dei “cattivi” frullandogli il cervello.
La trama è semplice. Una famiglia, riunitasi per l’anniversario di matrimonio dei genitori, si trova nelle mire di una banda di assassini che indossano maschere di animali. Ovviamente, non sono pazzi scatenati, ma sicari assoldati da qualcuno. Cosa che appare evidente sin da subito, visti i molteplici rancori familiari. Capire chi sia il mandante non sarà così difficile, ciò che purtroppo ognuno di loro ignora è che la fidanzata di uno dei figli è cresciuta in un campo di sopravvivenza e darà del filo da torcere a tutti, nessuno escluso.
Non eccezionale, ma sagace e ironico. Originale. Da vedere.
Tre coltelli.
(Daniele Picciuti)