The End of the F***king World
Arriva dall’Inghilterra The End of the F***king World, una serie tv ammantata di ironia nera, che vede protagonisti Alyssa (Jessica Barden), una giovane ribelle e disadattata che odia la sua famiglia e, in generale, la propria vita, e James (Alex Lawther), suo coetaneo convinto di essere uno psicopatico.
La madre di James si è tolta la vita gettandosi nel fiume con l’auto, quando James era solo un bambino e proprio davanti ai suoi occhi, e da allora lui si è costruito una corazza fatta di gelida indifferenza: eclatante il fatto che, per sentire qualcosa, abbia infilato una mano nella friggitrice o che collezioni ricordi di animali uccisi.
Alyssa vive con sua madre e un patrigno di dubbia moralità, ha un padre chissà dove, dal quale riceve da anni soltanto gli auguri per le ricorrenze, e una rabbia dentro che la consuma giorno dopo giorno.
I due s’incontrano e, mentre James ritiene di aver trovato quella che sarà la sua prima vittima “umana”, lei pensa di aver incontrato l’unica persona “decente” che possa aiutarla ad andarsene da lì. E così, dopo aver rubato la macchina del padre del ragazzo, fuggono insieme.
Il viaggio sarà costellato di esperienze strane, con James che cerca di continuo il momento giusto per ucciderla e lei che tenta invano di aver un rapporto sessuale con lui, e, col passare del tempo, entrambi inizieranno a capire chi sono davvero e cosa vogliono. Ma, in questo percorso di crescita personale, ci scapperà un morto, qualche bacio di troppo, incontri inaspettati, l’intervento della polizia e rivelazioni che cambieranno il loro modo di vedere le cose e le persone.
Il finale di stagione tragico ma aperto lascia spazio alla possibilità di un proseguo e, in effetti, la curiosità di sapere cosa possa esserci “dopo” è molta.
Nel complesso, The End of the F***king World è una serie che a tratti diverte, a tratti avvolge di malinconia, a tratti sorprende, ma difficilmente delude. Inoltre, la brevità degli episodi (sono 8 puntate da circa 24 minuti l’una), rende la visione di questa serie estremamente veloce: un po’ come guardare un film di tre ore e mezza.
Tre coltelli.
(Daniele Picciuti)