Fright Night,di Craig Gillespie
Remake dell’ormai cult Ammazzavampiri, questo film può essere annoverato come un esperimento riuscito solo per metà.
Perché esperimento?
Tanto per cominciare, parliamo di ciò che funziona. Il vampiro Colin Farrell se la cava bene e risulta forte e antipatico abbastanza da impersonare degnamente il cattivo di turno. Insolito, e per certi versi in controtendenza, il suo fascino da “rozzo” risulta comunque efficace.
Molto suggestivi gli effetti speciali, ben gestiti soprattutto in occasione della prima scena splatter, quando la ragazza tenuta prigioniera tenta la fuga dalla casa dov’è segregata. Non diciamo di più per non rovinarvi la sorpresa, ma vale la pena vederlo.
Quanto agli altri personaggi, Anton Yelchin e Imogen Poots fanno la loro parte, riuscendo piuttosto credibili nei loro personaggi alle prese con l’ignoto. David Tennant, nel ruolo di Peter Vincent, la star ammazzavampiri, rappresenta forse il vero punto debole di questo remake. Non perché lui non sia calato nella parte, quanto per un eccesso di spettacolarità “a tutti i costi” che deriva da una sceneggiatura scialba. Rimpiangiamo il suo predecessore, l’attore Roddy McDowall, decisamente più a suo agio nei panni del falso ammazzavampiri. Una chicca è invece Tony Collette, madre apprensiva e di estrema iniziativa, che riscuote la simpatia del Terzo Occhio. Strappa qualche sorriso laddove, a tratti, il film sembra perdere colpi.
Nel complesso, Fright Night diverte e non dispiace, ma ha un grosso, evidente problema: perde per KO tecnico di fronte all’originale Ammazzavampiri.
Due coltelli e mezzo.
(Daniele Picciuti)