Crawlspace, di Justin Dix

Justin Dix, conosciuto per il suo ruolo di direttore della Wicked of Ox Studios, azienda che si occupa della creazione di effetti speciali (tra cui annoveriamo anche due episodi di Star Wars: L’attacco dei Cloni e La vendetta dei Sith), è all’esordio come regista in questo lungometraggio a metà fra il thriller e la fantascienza.

Crawlspace – traducendo, Vespaio – ancora non approdato in Italia, è un film claustrofobico che si presenta fin da subito con un’ambientazione cupa e ricca di tensione. Non molto distante, come temi e struttura narrativa, dai più blasonati Punto di non ritorno, Alien e Pandorum, Crawlspace si ritaglia comunque uno spazio degno di nota.

Protagonisti della vicenda sono un gruppo di soldati delle forze speciali guidati dal capitano che si fa chiamare Romeo (Ditch Davey), che irrompono in una base segreta sotto la famigerata Area 51, per portare in salvo un gruppo di scienziati e salvarli da alcuni detenuti di estrema pericolosità. Ma, fin da subito, appare evidente che qualcosa non va. Cadaveri disseminati tra i corridoi metallici della base li mettono in allarme. E poi lei, Eve (Amber Clayton), che Romeo riconosce come sua moglie morta anni addietro. Incapace di spiegare questo mistero, il capitano cercherà di venire a capo della matassa, soprattutto perché Eve non ricorda assolutamente niente del suo passato.

Ma andare a fondo nei segreti di quel vespaio, porterà tutti loro a misurarsi con orrori inimmaginabili. Allucinazioni e realtà, miscelati dai sadici interessi personali di chi tira i fili all’interno della base, porteranno anche il più sano di loro ad assaporare la cruda verità delle proprie paure o colpe che siano, fino all’inevitabile follia.

Tre coltelli.

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(Daniele Picciuti)