Incontro con Fernando Camilleri: quando la bizzarro fiction può essere… mangiata!
Ciao e benvenuto nella rubrica Il gatto a nove code.
Pronto? Cominciamo.
Ciao e grazie per avermi invitato. Sono prontissimo, partiamo!
1. Il concepimento.
D: Come è nato Pizze indemoniate e come mangiarle?
R: Ogni volta che andavo in pizzeria, rimanevo sconcertato davanti alle scene di ragazzi e ragazzini che mangiavano soltanto la parte centrale della pizza, lasciando il cornicione nel piatto.
Io sono contrario a ogni tipo di spreco e non riuscivo a non pensare che nello stesso momento in cui quei cornicioni di pizza finivano nella spazzatura, molti altri ragazzi e ragazzini nel mondo stavano morendo di fame. Capisco che ognuno ha la propria coscienza e può fare ciò che vuole con i propri soldi, ma ci tenevo comunque che le pizze si vendicassero. Quindi, le ho dotate di una personalità demoniaca in modo che potessero essere loro a “mangiare” le persone.
2. La scrittura.
D: In che modo sei arrivato a dare al romanzo la sua struttura definitiva?
R: Ho impiegato mesi a progettarlo. Ho diviso la storia in tre atti, seguendo il modello classico, e ho messo in pratica i miei studi sull’arco di trasformazione del personaggio, ma a modo mio. Infatti, secondo me, le regole e le tecniche di scrittura vanno personalizzate a proprio piacimento. Personalizzate un minimo e non stravolte, sia chiaro.
Per quanto riguarda la scrittura, ho scelto di affidarmi alla narrativa immersiva. Anche in questo caso, ho apportato delle modifiche, limitando l’immersività a circa l’ottanta per cento del testo.
Qualcuno potrà storcere il naso leggendo queste mie parole, ma a me non importa, perché mi soddisfa appieno il risultato finale del mio lavoro.
3. I personaggi.
D: Parlaci di come hai gestito i personaggi… o forse loro hanno gestito te?
R: Quando scrivo, ho sempre il controllo di tutto, quindi i personaggi avevano già le loro vite prima che iniziassi la stesura del romanzo, vite da me progettate in ogni dettaglio.
Nelle mie storie, i personaggi non fanno mai nulla senza il mio permesso.
E qui comando io e questa è casa mia!
La protagonista è Michela, e ogni scena viene mostrata e filtrata attraverso i suoi sensi e la sua mente. Mentre scrivevo, io ero Michela. Ora la mia speranza è che ogni lettore diventi Michela mentre legge.
4. Autocritica.
D: Se dovessi dare un giudizio al tuo romanzo da lettore, che giudizio sarebbe?
R: Mìzzica, com’è divertente!
5. Il pubblico.
D: Hai avuto un riscontro critico da parte del pubblico?
R: Finora hanno detto tutti di aver riso tantissimo, qualcuno se l’è persino fatta addosso dalle risate. Solo in un caso, un lettore ha aggiunto che secondo lui forse ci sono troppe stranezze.
Ma caro lettore, la bizarro fiction è il genere dell’assurdo, un genere al limite del nonsense, che si fonda sull’utilizzo di molti elementi strani e surreali. Questi elementi devono essere assolutamente più di tre, altrimenti non si può definire bizarro fiction.
6. L’orrore.
D: Cos’è per te l’orrore?
R: Per me, l’orrore sono le persone del mondo reale, quelle accecate dalla ricchezza, quelle che rubano, truffano, uccidono altre persone. E anche quelle che lasciano nel piatto il cornicione della pizza.
Il mostro che vive sotto il mio letto e il babau dentro l’armadio sono invece amici carini da abbracciare e coccolare.
7. Le tue letture.
D: Quali sono i libri o gli autori che ti hanno formato come scrittore?
R: Mi sono innamorato della lettura grazie a Stephen King. Dopo alcuni anni, però, l’ho abbandonato per la comicità di Stefano Benni e la stravaganza di Carlton Mellick III.
8. Sconsigli da autore.
D: Hai capito bene. Quali sono i tuoi s-consigli per chi vorrebbe pubblicare per la prima volta?
R: Fuggite lontano dagli editori a pagamento. Iscrivetevi ai forum di scrittura, ascoltate i consigli di chi ha già pubblicato e di chi conosce a fondo l’editoria. Non abbiate fretta. Ricordate che è meglio ricevere un no da una casa editrice che lavora bene, piuttosto che avere un sì da un editore che si scorderà di voi dopo aver pubblicato il vostro libro. Nel secondo caso sarà come buttare nel cesso il vostro lavoro e le vostre speranze.
9. E poi.
D: Quali sono i tuoi progetti futuri?
R: Al momento sono impegnato nella scrittura di un romanzo per ragazzi, sempre del mio genere strano, comico, fantastico. Ma nel cassetto ho tanti altri manoscritti già completi che aspettano il momento giusto per saltare fuori.
Grazie per il tuo intervento e in bocca al lupo per tutto.
Grazie a te. Arrivederci!
(Daniele Picciuti)