Mia Goth, nuova star del cinema horror

Nel secondo appuntamento con la rubrica Dangerous Girl incontriamo Mia Goth, modella e attrice britannica che ha all’attivo circa diciotto film, dei quali probabilmente ii più noti sono La cura del benessere e il remake di Suspiria, di Luca Guadagnino. 

In entrambi questi film Mia Goth gioca ruoli da comprimaria. In Suspiria è Sara, una giovane danzatrice che scopre, suo malgrado, di trovarsi in una congrega di streghe, solo mascherata da accademia di danza, diventando in qualche modo una sorta di “guida” per lo spettatore, che solo grazie a lei riesce a scoprire cosa sta accadendo, mentre la protagonista del film, Susie (Dakota Johnson), viene attirata nelle trame della congrega fino a rimanervi invischiata in modo irreversibile.

Ne La cura del benessere, invece, Mia Goth interpreta Hannah, una giovane ospite della clinica molto particolare: dapprima sembra quasi un’apparizione fantasma, poi, successivamente, pur se reale dimostra un atteggiamento distaccato, quasi vivesse in un suo mondo interiore. Man mano che la vicenda prosegue e i misteri di dipanano, lasciando intravedere la verità, lei diviene perno centrale dell’intera vicenda. Il film, del regista Gore Verbinski (The Ring, Pirati dei Caraibi, The Lone Ranger), con Dane DeHann e Jason Isaacs, è un piccolo gioiello, confezionato con un’ottima fotografia e scene che restano impresse. Mia Goth, in questa pellicola, dà il meglio di sé, ma è il film in generale a essere un ottimo prodotto.

Mia Goth si rivela essere una presenza costante in film horror di un certo spessore. Forse per la sua aria da bambina, per il modo in cui appare sempre a suo agio nelle scene di nudo, per quella strana determinazione mascherata da innocenza, fatto sta che la rivediamo in Marrowbone, del 2018 (di cui abbiamo già parlato qui) nei panni di Jane, terza di quattro fratelli che vivono tutti insieme alla madre in una casetta isolata in campagna. La famigliola è molto unita ma traspare fin da subito che si sia lasciata un oscuro segreto alle spalle, qualcosa che è tornato a perseguitarla. Nel cast di questo film troviamo anche Anya Taylor-Joy e Charlie Heaton (che conosciamo soprattutto per il ruolo di Jonathan Byers in Stranger Things).

Altro film, stavolta di fantascienza a tinte noir, è High Life, con Robert Pattinson e Juliette Binoche. La pellicola – che, a tratti, sembra quasi un film d’autore – è basata sulle vite di un gruppo di carcerati spaziali, ovvero persone condannate all’ergastolo che hanno accettato di prendere parte a una serie di ricerche all’interno di una nave spaziale, vivendo quindi una vita migliore rispetto a quella prevista dalla condanna, ma con risvolti tutt’altro che idilliaci. Il precario equilibrio tra di loro e nei confronti dei medici che effettuano le sperimentazioni – e che, spesso, approfittano della posizione di potere che hanno – si fa sempre più sottile, fino a spezzarsi. La parte di Mia Goth è rilevante ma non molto approfondito, va anche precisato che quasi l’intero film verte sul personaggio di Pattinson e su quello di sua figlia, nata e cresciuta sull’astronave, alternati a flashback degli eventi che li hanno condotti fin là.

Restando nel campo della fantascienza, o forse dovrei dire dell’onirico, vorrei spendere due parole sull’enigmatico Mayday, film che purtroppo non riesce mai a decollare pienamente, ma dalle buone potenzialità. In parte onirico, in parte critica sociale, in parte dramma psicologico, il film vede nella protagonista Grace Van Patten il personaggio principale, affiancata da Juliette Lewis e da Mia Goth, che si ritaglia un ruolo a metà strada tra una sorta di soldato Jane e una personalità istrionica, quasi borderline, ai limiti dell’insopportabile, ma che viene resa magistralmente. Forse Mayday è un film che si prende troppo sul serio e che, alla fin fine, non fornisce un’adeguata spiegazione degli eventi che vediamo. Per certi versi mi ha ricordato Sucker Punch, film dalle forti tematiche sociali mescolato a una massiccia dose di fantasia. Nel suo piccolo, Mayday sembra agire in modo molto simile.

Ma veniamo al film che, a mio avviso, consacra Mia Goth a star del cinema horror. Si tratta del recentissimo X: a Sexy Horror Story, tutt’ora nelle sale cinematografiche. In questa pellicola, che vede tra gli altri la presenza di Jenna Ortega, Brittany Snow e Martin Henderson, Mia Goth interpreta un doppio ruolo: da una parte c’è Maxine, astro nascente del cinema porno, decisa a tutto pur di diventare famosa; dall’altra Pearl, l’anziana proprietaria della fattoria che ospita Maxine e il resto della troupe, un’ex-ballerina che guarda al passato con nostalgico orrore, un orrore che – come si scoprirà – è ormai parte della sua vita. Mia Goth – irriconoscibile come Pearl -interpreta entrambe in modo esemplare, riuscendo a suscitare emozioni diverse nello spettatore, che a un certo punto non sa davvero chi odiare e per chi provare la giusta empatia. La verità è che nessuno dei personaggi è innocente – e se qualcuno lo era, presto non lo è più – ed è forse il maggior punto di forza della sceneggiatura, firmata, così come la regia, da Ti West, specialista del cinema horror (suoi The Innkeepers, Cabin Fever 2, The sacrament e numerosi episodi di serie tv quali Scream: la serie, Wayvard Pines, The Exorcist, Chambers, Loro e altro ancora). A proposito di X: a Sexy Horror Story, sappiamo che al momento è stato completato il prequel, Pearl, basato appunto sulla storia della vecchia signora, che racconterà in che modo, da grande danzatrice, è diventata quel che abbiamo visto in X.

Della vita privata di Mia Goth sappiamo del suo amore tormentato con l’attore Shia LeBeouf – conosciuto sul set di Nymphomaniac Vol. II – con cui è stata sposata e divorziata – sebbene pare che in realtà fosse un matrimonio nullo, celebrato a Las Vegas da un tizio vestito da Elvis – e di cui anni fa diventò virale il video di un loro brutto litigio. D’altronde, che LeBeouf abbia un caratteraccio e non sia nuovo a risse e altre azioni deplorevoli, è cosa nota. L’attore ha però iniziato un periodo di riabilitazione per disintossicarsi da alcol e droga e ora i due sembrano tornati insieme in maniera piuttosto seria, visto che ad aprile è nato il loro primo figlio.

(Daniele Picciuti)