Le vendicatrici (AA.VV.)

Le donne. Sesso debole? Una volta, forse, ma era molto, moltissimo tempo fa. Permissive, mansuete, alle volte addirittura accondiscendenti. Ma non per incapacità. Per indole, piuttosto. Per quieto vivere. Ma non rubate mai la loro anima. Non arrivate mai al punto di non ritorno.
Ci sono 18 nerissime storie in questa raccolta. Che parlano di guerra tra i sessi nel secolo XXI. Ancestrale e attualissima. Due specie della stessa razza, l’uomo e la donna, che talvolta mal si incastrano. E che troppo spesso vengono a scontrarsi. Di solito, quasi sempre, per questioni di rapporti duatici. Amore, sesso, affetto, amicizia. Si possono chiamare in tanti modi. Ma laddove il maschio eccede, prevarica, la femmina reagisce. Nei modi più spietati. Totali e distruttivi, fino a non far rimanere nulla dell’altro. Ecco allora una galleria di indomite, la bambina capace di vendicarsi a distanza, una pseudo strega in realtà lucida sterminatrice, la pasionaria che vendica l’amore che le è stato sottratto tanti anni prima, una creatura da circo tradita e disperata. E ancora una vessata lavoratrice che dice basta, una coattissima aspirante starlette a cui distruggono i sogni, un’attrice che fa letteralmente perdere la testa. Diciotto donne, diciotto cuori risvegliati e poi strappati dal petto. Diciotto lei apparentemente ai margini, ma che si dimostrano assolute quando vengono spinte in fondo al pozzo.
Il bravissimo curatore della raccolta, Andrea Coco, fa centro pieno. Riesce ad infilare 18 perle scure in un filo rosa che diventa rosso sangue. I racconti, praticamente quasi tutti, sono piccoli capolavori. Tragedie shakespeariane trasposte al 2013. Vicende totali di amori e sangue, di anime piene di passione per cui la vita diventa niente. E c’è intensità in questa raccolta, c’è il senso stesso di tante esistenze. Fin dalla splendida e sottile prefazione di Alan Altieri, ironica, dotta e coinvolgente, fin dalla limpida presentazione di Andrea Coco, vien voglia di immergersi nella lettura di un’opera che trasuda carattere. Personalmente, non amo molto il formato-raccolta di racconti. Scrivere un intero romanzo è impresa molto più articolata, complessa e, di conseguenza, se ben riuscita, più convincente rispetto alla narrazione breve. Che spesso si dimostra slegata, incoerente, fatta di storie buttate un po’ così da autori diversissimi, ognuno dei quali esprime linee estremamente personali. Stavolta no. Stavolta è evidente, netto il comune denominatore del libro, stavolta tutti gli scrittori suonano lo stesso spartito, pur se con strumenti diversi. E ne esce una sinfonia da brividi.
Citare le punte più alte diventerebbe impresa leziosa, tale è il livello. Di un nugolo eterogeneo di autori che faranno incollare il lettore alle pagine.
Imperdibile, per gli uomini che proveranno brividi di paura autentica e quasi autobiografica, ed inizieranno a vedere le proprie compagne con altri occhi. Per le donne che si riconosceranno indomite, infuocate, pulsanti. Quasi perfetto. Per il resto, buona lettura!

(Giovanni Cattaneo)